Si ritorna a parlare di lavoro nel turismo e degli stagionali in TV. Questa volta è il turno di SkyTg24. Ieri durante lo spazio di approfondimento quotidiano c’è stato un dibattito tra rappresentanti del mondo del lavoro, imprese e lavoratori.
In collegamento il presidente di Federalberghi Sardegna Paolo Manca e il presidente dell’ANLS Giovanni Cafagna.
Nella prima fase del dibattito si è messo l’accento ancora una volta sulle difficoltà delle imprese di tutta Italia nel trovare lavoratori disponibili a lavorare la stagione turistica. Tra i motivi anche l’assenza di una trattamento NASpI adeguato per i periodi di non lavoro.
“Il problema dei lavoratori stagionali – insiste Cafagna – è che si tratta di una categoria che a livello giuridico non è riconosciuta, perchè esiste il contratto stagionale ma non esiste la categoria del lavoratore stagionale”. Occorre riformare “la lista della attività stagionali” con “limiti, condizioni e criteri” e dell’altra parte un sussidio che li garantisca nei mesi di non lavoro, “questo è il percorso che deve fare il Governo e quindi deve investire nei lavoratori stagionali”.
Colpa del Reddito di cittadinanza allora? Nessuno vuole fare lo stagionale perchè i lavoratori preferiscono il sussidio? Tutti gli interventi durante la diretta TV tendono a sminuire la polemica sul sussidio, anche se vi sono – dicono “casi limite”. “La maggior parte degli stagionali non ha neppure i requisiti”, aggiunge Cafagna.
Più in avanti, il dibattito entra nel vivo quando si parla dello stipendio dei lavoratori stagionali. Gli stipendi sono forse bassi? E’ per questo che si preferisce non lavorare in ristoranti, stabilimenti, bar e alberghi?
“Non è un problema di paga – afferma Mariella Spadoni, titolare del ristorante Cavalluccio di Riccione in collegamento – da noi prendono abbastanza bene e in più fare il cameriere è sì una vita di sacrifici ma con le mance si porta a casa un altro stipendio, se è un bravo cameriere”. “Il cameriere prende 2.500 euro al mese – aggiunge – , questa è la paga sì. Sono buoni stipendi, non sono stipendi da buttare via”.
Sulla questione “salario” interviene il Presidente del sindacato stagionali. Si tratta di una “eccezione” puntualizza, “la realtà è che sul suo territorio che conosco benissimo, gli stipendi base sono 1.200, 1.300, 1.400 al massimo al mese. Gli straordinari si lavora 12 ore al giorno, 7 giorni su 7 senza giorno di pausa. Lei può sostenere tutto quello che vuole ma io ho il polso della situazione in tutta Italia perchè rappresento 40mila lavoratori stagionali e le posso garantire che l’80-90% dei lavoratori stagionali ha una paga che si aggira tra i 1.000 e i 1.700 euro al mese. Questa è la realtà”.
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