“Per affrontare ciò che stiamo vivendo e che dovremo vivere serve la massima coesione – affermano in un nota congiunta Furlan e Gissi – e un esercizio responsabile delle relazioni sindacali offre certamente in questo senso un contributo fondamentale. Abbiamo avuto in queste settimane momenti importanti di confronto col Governo, con i datori di lavoro privato, con lo stesso Ministero della Funzione Pubblica. Non è pensabile che lo stesso non avvenga per un settore come la scuola, luogo in cui si fa comunità attraverso le relazioni fra personale, alunni e famiglie. È impensabile che la ripresa delle attività avvenga con modalità che lasciano a dir poco perplessi, con un ricorso così esteso alla didattica a distanza quando è noto che ne rimarrebbero escluse ampie fasce di popolazione scolastica. Non si può agire con superficialità e approssimazione, serve un confronto approfondito e serio al quale siamo pronti a offrire un contributo significativo di idee, di esperienza e di proposte”.
“Abbiamo chiesto al Governo di assumere come centrale il problema dell’istruzione: abbiamo avuto risposte positive sugli organici del personale, evitando che ci fossero tagli assolutamente insensati in una situazione come questa. Ora chiediamo – sottolineano Furlan e Gissi – che si investano per la scuola le risorse necessarie: anzitutto per una riapertura che deve avvenire in condizioni di sicurezza indispensabili a tutti, lavoratori e utenti del servizio, poi per consentire un’efficace gestione del lavoro in condizioni che almeno per quest’anno scolastico saranno particolarmente complesse”.
“Siamo i primi ad avere consapevolezza – sottolineano Furlan e Gissi – dei problemi che tante famiglie devono affrontare, nel momento in cui un gran numero di lavoratrici e lavoratori tornato in attività, per quanto riguarda la custodia e l’assistenza dei figli più piccoli. Ma è sbagliato inquadrare in quest’ottica il problema della riapertura delle scuole, la cui funzione fondamentale è un’altra e attiene all’esercizio pieno di un diritto all’istruzione sancito dalla carta costituzionale. Non si affidino solo alla scuola responsabilità che chiamano in causa altri soggetti e altri strumenti di sostegno alle famiglie per far fronte a queste giuste esigenze” concludono Furlan e Gissi nella nota congiunta.
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Fonte: cisl.it