Dl Rilancio, concluso il cdm. Cambia la cassa in deroga: richiesta non più alle Regioni ma all’Inps che anticiperà il 40%. Aiuti a fondo perduto per le piccole aziende, reddito di emergenza e bonus vacanze

Dopo settimane di rinvii, risolto faticosamente anche il nodo della regolarizzazione dei lavoratori migranti, la maggioranza ha trovato la quadra sui contenuti del decreto Rilancio. Ovvero l’ex “decreto Aprile” che nel frattempo è stato ribattezzato evitando riferimenti temporali, visto che nel frattempo i giorni sono passati e l’attesa è diventata febbrile. Il consiglio dei ministri, riunito per due ore da poco prima delle 18:30 – la prima convocazione era per le 14, poi il rinvio alle 17 – ha varato infatti una maxi manovra da 55 miliardi, i cui quasi 260 articoli contengono misure per i lavoratori, le imprese, la sanità, la protezione civile, la scuola, lo sport, la cultura.

La novità principale dell’ultima bozza è la velocizzazione, almeno sulla carta, del pagamento della cassa integrazione. Quella ordinaria andrà autorizzata dall’Inps entro il 5 del mese successivo alla presentazione della domanda e pagata entro la fine dello stesso mese. Su quella in deroga gestita finora dalle Regioni – che a causa del meccanismo di approvazione farraginoso sta arrivando con grandissimo ritardo – è stato trovato un accordo con i governatori: da ora in poi sarà chiesta anch’essa direttamente all’Inps che entro 15 giorni anticiperà il 40% del dovuto.

I lavoratori – La cassa integrazione ordinaria con causale emergenza Covid potrà essere chiesta per altre 5 settimane – dopo le 9 concesse dal cura Italia – fino al 31 agosto 2020 e altre quattro settimane per i periodi dall’1 settembre 2020 al 31 ottobre 2020. I datori di lavoro che non anticipano le somme possono fare richiesta di pagamento diretto della prestazione trasmettendo la domanda entro il 15 del mese di inizio del periodo di sospensione o riduzione dell’attività. Le amministrazioni competenti “autorizzano queste domande entro il
giorno 5 del mese successivo” e “Inps dispone il pagamento delle prestazioni entro la fine del mese stesso a condizione che i dati necessari per il pagamento siano stati resi in forma completa e corretta”.

Per le aziende che non hanno diritto alla cigo rimane poi la cassa in deroga che però – con l’eccezione di Trento e Bolzano – ora è concessa anch’essa dall’Inps a domanda del datore di lavoro (subordinata alla verifica del rispetto dei limiti di spesa). Il datore di lavoro che si avvale del pagamento diretto da parte dell’Inps trasmette la domanda “entro il quindicesimo giorno dall’inizio del periodo di sospensione o riduzione dell’attività lavorativa”. L’Inps autorizza le domande e dispone l’anticipazione di pagamento del trattamento entro 15 giorni dal ricevimento delle domande stesse. La misura dell’anticipazione è calcolata sul 40% delle ore autorizzate nell’intero periodo. A seguito della successiva trasmissione completa dei dati da parte dei datori di lavoro, l’Inps provvede al pagamento del trattamento residuo o al recupero nei confronti dei datori di lavoro degli eventuali importi indebitamente anticipati.

Il bonus autonomi è confermato a 600 euro per il mese di aprile, mentre salirà a mille da maggio ma con paletti di reddito. Sospesi tutti i pignoramenti su stipendi e pensioni.

Le famiglie – Nelle bozze ci sono l’atteso reddito di emergenza per le famiglie più in difficoltà, la proroga dei congedi parentali e dei bonus baby sitter, gli aiuti a colf e badanti finora escluse da ogni sostegno. Il nuovo congedo per i genitori lavoratori dipendenti con figli fino a 12 anni sale da 15 a 30 a giorni e sarà valido fino al 31 luglio. Il bonus baby sitting sale a 1200 euro e in alternativa può essere utilizzato per i centri estivi. C’è poi un nuovo “bonus vacanze” da 500 euro riservato ai nuclei con Isee sotto i 40mila euro. I proprietari di casa godranno di un innalzamento di Ecobonus e Sismabonus al 110 per cento con contestuale cedibilità anche alle banche. Sono prorogati al 16 settembre 2020 i termini di versamento delle somme dovute a dovute a seguito di atti di accertamento con adesione, conciliazione, rettifica e liquidazione e di recupero dei crediti d’imposta. L’Iva sulle mascherine e altri dispositivi di protezione individuale come promesso viene azzerata fino al 31 dicembre, per poi passare a un’aliquota agevolata al 5%.

Le imprese – Per tutte le imprese fino a 250 milioni di ricavi arriva lo stop al saldo e acconto dell’Irap dovuto a giugno: vale 4 miliardi per quasi 2 milioni di beneficiari. Per micro-aziende, commercianti, artigiani e autonomi sotto i 5 milioni di ricavi che abbiano subito un calo dell’attività a causa del coronavirus ci sono contributi a fondo perduto di un minimo di 1000 euro, sulla base delle perdite di fatturato rispetto all’aprile 2019. I più piccoli, fino a 400mila euro di ricavi, riceveranno il 20%, imprese e attività tra 400mila euro e 1 milione il 15%, chi sta tra tra 1 e 5 milioni il 10%. Per le imprese più piccole ci saranno anche sconti sulle bollette (appostati 600 milioni).

A sostegno delle ricapitalizzazioni per le imprese con ricavi fino a 50 milioni c’è un mix tra sconti fiscali e intervento dello Stato attraverso Invitalia, mentre per le grandi imprese è confermato il coinvolgimento di Cdp con un “Patrimonio Destinato” composto da “beni e rapporti giuridici” del Ministero dell’Economia, compresi titoli di Stato. Gli interventi saranno “a condizioni di mercato”, quindi alle condizioni previste dalle norme dell’Unione Europea sugli aiuti di Stato, e riguarderanno società per azioni che abbiano sede legale in Italia. In via preferenziale, viene spiegato, il Patrimonio Destinato interviene attraverso “la sottoscrizione di prestiti obbligazionari convertibili, la partecipazione ad aumenti di capitale, l’acquisto di azioni quotate sul mercato secondario in caso di operazioni strategiche”.

Per aiutare il turismo ci sarà anche l’abolizione della prima rata dell’Imu per alberghi, ostelli, b&b, stabilimenti balneari, terme e campeggi. Per gli alberghi e tutte le imprese che abbiano subito una diminuzione del fatturato di almeno il 50%, inoltre, è previsto un credito d’imposta fino al 60% dell’affitto. Vengono sospese e rinviate al 2021 plastic e sugar tax.

La sanità – Il decreto prevede 3,25 miliardi per la sanità: circa 1,5 miliardi per l’ospedalità pubblica e altrettanti per l’assistenza sul territorio, l’assunzione di 9.600 infermieri e l’aumento del 115% dei posti in terapia intensiva. Ci saranno poi 8 infermieri di continuità ogni 50mila abitanti.

La scuola – In arrivo 16mila assunzioni in più nella scuola attraverso i concorsi, 8mila con la procedura straordinaria approvata nel 2019 e 8mila con quella ordinaria per titoli ed esami. Le immissioni in ruolo dei vincitori possono essere disposte, per le regioni e classi di concorso per cui è stata bandita la procedura di cui sono fatti salvi tutti gli effetti, anche successivamente all’anno scolastico 2022/2023, sino all’assunzione di tutti i 32mila vincitori.

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Fonte: ilfattoquotidiano.it