Mes, Zingaretti riapre il dibattito nella maggioranza: “Tassi molto vantaggiosi, abbiamo bisogno di investire nella Sanità”

Nicola Zingaretti prende posizione sul Mes e invita il premier Conte ad ad attivarlo “senza sé e senza ma”. Quei soldi, quei 36-37 miliardi che l’Europa potrebbe prestare all’Italia a condizioni vantaggiose vanno presi subito. “Serve un cambio di rotta, il servizio sanitario va letto come grande driver di sviluppo e di benessere. La più grande infrastruttura pubblica di questo Paese che ne contribuisce alla ricchezza complessiva”, scrive il segretario del Pd e governatore del Lazio in un intervento a propria firma sul Sole 24 Ore.

Il Pd riapre così il dibattito nel governo, premendo l’acceleratore sulla questione. Il primo tenere il punto era stato il ministro del dell’Ec0nomia, Roberto Gualtieri, che nei giorni scorsi si era detto “estremamente favorevole” all’attivazione della linea di credito pandemica del Mes; poi giovedì anche un altro ministro dem, Roberto Speranza, è entrato a gamba tesa sulla questione, anticipando di essere al già lavoro con il Ministero della Salute ad un piano da 20 miliardi di euro per potenziare la rete ospedaliera e quella delle cure sul territorio, mettendo in sicurezza il Sistema sanitario nazionale messo a dura prova dall’emergenza Covid. Sempre secondo Il Sole 24 Ore –il quotidiano di Confindustria il cui nuovo presidente Carlo Bonomi spinge da giorni perché l’Italia chieda un prestito al Mes – il ministro punta a finanziarlo attingendo ai fondi europei, in particolare quelli del Meccanismo europeo di stabilità (Mes), se verranno meno le resistenze del Movimento 5 Stelle a farne richiesta, e quelli del Recovery fund, che però non vedrà la luce in tempi brevi.

Motivo per cui da Palazzo Chigi inizia a trapelare un certo nervosismo. Nella conferenza stampa di mercoledì scorso il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha ribadito ancora una volta il suo “no al Mes: confidiamo che arriverà già a settembre un’anticipazione consistente del Recovery Fund“. Posizione sostenuta dal Movimento 5 Stelle, con la ministra pentastellata della Pubblica Amministrazione Fabiana Dadone che proprio questa mattina in un’intervista a Radio Capital ha dichiarato che il Mes “non è lo strumento adatto alla situazione, perché concepito in un momento diverso, al di fuori delle crisi”, sottolineando come “dal M5s continuiamo a dire di no, salvo che si trattasse di qualcosa di completamente diverso”. Ma la chiusura non sembra essere totale dal momento che la ministra lascia uno spiraglio: “Si arriverà necessariamente a una sintesi”.

“La spesa sanitaria, oltre che a tutela della vita, è un investimento produttivo importante – dichiara il segretario dem – e la logica dei tagli alla spesa sanitaria, sotto la pressione del risanamento finanziario, è stata una strategia sbagliata”, perciò “ora dobbiamo aprire una nuova fase per costruire un nuovo modello basato sulla rivoluzione digitale e il rafforzamento della rete territoriale di sanità pubblica. Per farlo abbiamo bisogno di grandi investimenti e per questo il Mes è fondamentale. Fino a 36 miliardi di euro senza condizioni a tassi bassissimi che ci permetterebbero di fare un grande salto nella qualità della sanità pubblica”, incalza Zingaretti proponendo di “chiamare le Regioni, la scienza medica, gli operatori per lavorare insieme a un piano nazionale di ricostruzione che punti su ospedali, territorio, tecnologie, personale sanitario”.

Il segretario Zingaretti poi fa notare come il fattore tempo sia cruciale per evitare ulteriori tensioni sociali cavalcabili dalle opposizioni, oltretutto contando che dopo i fondi già stanziai nel Dl Rilancio restano solo i 36 miliardi del Mes da utilizzare subito, soprattutto ora che si sa che le condizionalità sono al minimo, se non praticamente inesistenti, e gli interessi nulli rispetto all’idea di finanziarsi sul mercato.

Zingaretti ricorda infatti che nell’ultima asta dei titoli di Stato “abbiamo emesso 14 miliardi di Btp a dieci anni con un rendimento dell′1,7%: se volessimo finanziarci per 36 miliardi di euro sul mercato ai tassi attuali ci costerebbe 580 milioni di euro in più all’anno per dieci anni rispetto al costo dell’accesso al Mes” pertanto “già solo questo rende chiaro che non dovremmo avere dubbi” sulle scelte da fare. “In questi giorni si parla tanto di programmi e piani per la rinascita”, conclude il leader del Pd che considera il ricorso al Mes un piano “concreto, rapido e utile fondato sulla necessità di rendere davvero accessibile a tutte le persone il dettame dell’articolo 32 della Costituzione” sul diritto alla salute. Con l’obiettivo “credibile e possibile” di dotare l’Italia del “miglior sistema sanitario d’Europa e del Mondo”.

L’articolo Mes, Zingaretti riapre il dibattito nella maggioranza: “Tassi molto vantaggiosi, abbiamo bisogno di investire nella Sanità” proviene da Il Fatto Quotidiano.

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Fonte: ilfattoquotidiano.it