Vigilanza privata e servizi fiduciari. Ripresi i negoziati di rinnovo del contratto nazionale scaduto nel 2015. c’e’ intesa sulla sfera di applicazione, si tratta sul sistema di classificazione e sul mercato del lavoro

Roma, 2 luglio 2020 – Sono ripresi i negoziati per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro della Vigilanza Privata e Servizi Fiduciari, scaduto dal 2015, applicato ai circa 70mila addetti del comparto dei servizi.
Le parti, i sindacati di categoria Cgil Cisl Uil e le associazioni imprenditoriali di settore, hanno raggiunto una intesa di massima sulla sfera di applicazione, punto focale per la definizione della cornice di riferimento delle attività alle quali si applica il contratto nazionale della sicurezza privata; nel merito si è convenuto di ricomprendere non solo quelle che sono le attività di vigilanza privata armata ma anche di ridenominare i servizi fiduciari in servizi di sicurezza, con l’inclusione delle attività di stewarding e dei servizi di controllo delle attività di intrattenimento e di spettacolo nei luoghi aperti al pubblico o in pubblici esercizi. Al momento restano escluse dalla sfera applicativa le attività investigative, caratterizzate prevalentemente da rapporti di lavoro autonomo ed i servizi anti pirateria a bordo delle navi battenti bandiera italiana.
Sul tavolo anche la classificazione del personale – con la richiesta di parte sindacale di disciplinare il settore mediante un sistema unico che abbia come riferimento per ogni livello una declaratoria omogenea e una retribuzione univoca – e il tema del salario di ingresso, per i sindacati da ridurre dagli attuali 48 mesi ai soli primi 36 mesi nel settore, in analogia con l’istituto dell’apprendistato.
Per la segretaria nazionale della Fisascat Cisl Aurora Blanca «il negoziato è apparso costruttivo e ha preso in esame le proposte sindacali». «Come Fisascat – ha aggiunto la sindacalista – stiamo monitorando la situazione e verificando gli impegni che le associazioni datoriali assumono di volta in volta, nonché il tangibile interesse al rinnovo del contratto nazionale». «E’ evidente a tutti – ha chiosato Blanca – che necessita una riforma del settore ma che la stessa presuppone una tempistica non confacente con le attese dei lavoratori e delle loro famiglie che attendono da ormai 55 mesi».
Il negoziato è aggiornato al 10 luglio e proseguirà sui temi della salute e della sicurezza, della previdenza complementare e dell’assistenza sanitaria integrativa e sui permessi e congedi.
Si concretizza intanto l’intervento della bilateralità settoriale; nel mese di maggio, in piena fase emergenziale, le Parti Sociali avevano deciso di destinare le somme accantonate sul bilancio dell’Ebinvip, circa 2 milioni di euro, ad aiutare i lavoratori del settore maggiormente interessati dall’ammortizzatore sociale in deroga a fronte dell’emergenza pandemica Covid-19 con conseguente perdita di salario. Sono confermate inoltre per i lavoratori dipendenti con contratto part time, full time e per gli apprendisti del comparto sicurezza le prestazioni sanitarie erogate dal Fondo Fasiv sia in forma diretta sia in convenzione con Unisalute, ivi incluse quelle adottate in piena emergenza pandemica che le Parti Sociali hanno deciso di prorogare fino a fine ottobre.

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Fonte: cisl.it