Il termine per richiedere l’anticipazione della cassa integrazione pari al 40% dell’importo spettante, per le settimane aggiuntive alle prime 9, scadeva il 3 luglio (termine che secondo il Decreto Ministeriale n. 11/2020 dovrebbe essere ordinatorio).
Ma da quel che scrive la Presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro Marina Calderone, in una lettera indirizzata alla Ministra del Lavoro Nunzia Catalfo, sembra che siano state poche le imprese a richiederla:
“Lo strumento non è decollato – scrive la Calderone – per un motivo ben preciso: il timore degli imprenditori di essere chiamati a restituire le eventuali eccedenze erogate dall’INPS senza poterle richiedere ai lavoratori, in virtù di una norma che lascia ampio spazio a questa ipotesi”.
Per questo – continua la Presidente dell’Ordine – “devo reiterare anche la nostra richiesta di intervento, necessario per meglio chiarire gli effetti dell’anticipazione del 40% del trattamento di integrazione salariale”.
Dunque, la misura introdotta dal DL Rilancio che il Governo riteneva potesse risolvere buona parte dei ritardi INPS, che prevedeva appunto l’anticipazione di una parte della Cassa Integrazione al lavoratore in tempi più brevi, sembra destinata a diventare un flop senza un intervento di sostegno da parte del Ministero.