Settore termale. Un avviso comune delle parti sociali per il rilancio del comparto. Investimenti per salvaguardare la continuità aziendale e ammortizzatori sociali per preservare l’occupazione

Roma, 9 luglio 2020 – Un impegno preciso nei confronti del settore termale,​​ comparto​ di fondamentale importanza per la sanità pubblica, da sempre componente di assoluto rilievo dell’offerta turistica nazionale​ con più di 320​ stabilimenti termali attivi in tutta Italia.​
E’ questa la richiesta delle Parti Sociali –​ l’associazione imprenditoriale​ Federterme/Confindustria e​ i sindacati di categoria​ Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs –​ contenuta in un​ Avviso Comune​ rivolto​ al Governo e al Parlamento.​ Il Covid-19 ha messo a dura prova tutta l’economia del Paese con effetti​ devastanti tanto per il sistema delle imprese termali quanto per​ gli oltre 10mila​ lavoratori del settore​ compresi gli addetti stagionali​ e, pertanto, vi è l’esigenza primaria di salvaguardare la continuità aziendale, da un lato, e​ preservare​ l’occupazione, dall’altro. Cosa da ripensare anche recuperando, più in generale, le eccellenze termali a suo tempo chiuse prima dell’emergenza epidemiologica.
Le imprese e le organizzazioni sindacali chiedono, a gran voce, che le risorse per gli ammortizzatori sociali per l’intero comparto turistico e termale siano ulteriormente integrate, almeno a copertura dell’intero arco di tempo intercorrente tra la scadenza dei trattamenti attualmente previsti ed il 31 dicembre 2020, per il sostegno delle numerose aziende termali e/o alberghiero-termali che non riusciranno ad aprire in questa stagione ed a salvaguardia delle​ professionalità e competenze esistenti.
Dovranno, altresì, essere adottate misure strutturali a sostegno delle imprese, per la realizzazione di piani​ di promozione, di formazione e di investimento, finalizzati a favorire il recupero di competitività e di quote di mercato e andrà valorizzata appieno l’originaria vocazione sanitaria del sistema termale con particolare riferimento alla riabilitazione dei soggetti già affetti da Covid-19, per consentire alla Sanità pubblica di riequilibrare il carico che l’assistenza territoriale si è trovata ad affrontare, nella condivisa consapevolezza che l’omogenea diffusione delle terme lungo tutta la penisola, rende queste ultime luogo di elezione per il recupero psico-fisico di tali pazienti.​
Ultimo punto della richiesta al Governo e al Parlamento riguarda la richiesta di insediare un tavolo Governo/Federterme/Organizzazioni Sindacali, per condividere i problemi del settore e individuare misure specifiche ed urgenti a sostegno delle imprese e dei lavoratori, atte a fronteggiare la situazione di emergenza in atto​ e a rilanciarlo.

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Fonte: cisl.it