Il 10 luglio è uscita l’ultima circolare INPS. Si tratta della n. 84 con cui l’Istituto per la prima volta dall’inizio dell’Emergenza epidemiologica Covid19 “ricorda” le regole per accedere agli ammortizzatori sociali ordinari, quelli a cui non si accede con la causale dell’Emergenza Covid19.
Va detto che finora non se ne era sentito il bisogno perché evidentemente l’INPS si sentiva garantito dalle risorse (circa 8 miliari di euro) e dai periodi (18 settimane) previste complessivamente dal DL Cura Italia e il DL Rilancio.
COME VA INTERPRETATA LA CIRCOLARE INPS NEL QUADRO POLITICO
L’INPS non ricevendo risposte certe dal Ministero del Lavoro rispetto alla copertura economica delle ulteriori settimane di sospensione a cui stanno ricorrendo molte aziende in questi giorni, poichè hanno terminato le 18 settimane di ammortizzatore sociale con causale Covid19, si cautela ricordando alle aziende il percorso per accedere agli strumenti “ordinari” di cassa integrazione/assegno ordinario e offrendo una maggiore adattabilità delle causali classiche (situazioni aziendali dovute a eventi transitori e non imputabili all’impresa o ai dipendenti, incluse le intemperie stagionali; situazioni temporanee di mercato) all’emergenza attuale.
LA CIRCOLARE INPS ANTICIPA LE PROSSIME MOSSE DEL GOVERNO
E’ sicuramente un segnale che anticipa la chiusura progressiva degli ammortizzatori sociali dell’emergenza che porterà le aziende a doversi rivolgere agli strumenti “ordinari”. A questo punto l’atteso “Decreto di fine luglio”, che doveva ampliare le 18 settimane, potrebbe anche non arrivare mai perchè l’INPS ha già offerto una soluzione per via amministrativa.
Oppure se interverrà, potrebbe già prevedere uno stop alla Cig “Covid19” per buona parte dei settori e limitarla solo a determinate categorie, quelle più duramente colpite dalla crisi.