È stato presentato ieri il nuovo Rapporto regionale PMI 2020, realizzato da Confindustria e Cerved, in collaborazione con SRM-Studi e Ricerche per il Mezzogiorno. Le conseguenze prima finanziarie e poi sociali della crisi sono state al centro dell’analisi dei ricercatori.
A offrire spazio sulle proprie colonne ai risultati della ricerca è il quotidiano Il Sole 24 Ore in Edicola oggi, dove si mette in evidenza che da un focus sui bilanci
“più di un terzo delle 156mila società analizzate (60mila unità secondo lo scenario base e 70mila in caso di una nuova ondata di contagi dopo l’estate) potrebbero entrare in crisi di liquidità prima della fine dell’anno. «Per superare questa fase, sostengono gli analisti, sono necessarie iniezioni di liquidità tra i 25 e i 37 miliardi di euro, che potrebbero sostenere queste Pmi ed evitare costi sociali molto importanti (sono 1,8 milioni i lavoratori impiegati nelle aziende più a rischio)»”.
Dunque gli esiti della ricerca sono che per evitare il deflagrare della crisi sul versante occupazionale servono interventi efficaci che favoriscano l’accesso al credito per le imprese e non solo ammortizzatori sociali.