Mentre sulla vicenda dei Bonus 1.000 euro destinato ai professionisti e percepito anche da politici (parlamentari, consiglieri, ecc.) si attende che l’INPS divulghi i nominativi, dopo che il Garante della Privacy ha dato il via libera, si cerca ancora di far luce sui motivi per cui il Governo prima e il Parlamento poi non hanno previsto una esclusione per chi ricopre cariche elettive.
A svelare la “sua versione” è la Vice-Ministra dell’Economia Laura Castelli al quotidiano il manifesto in Edicola oggi:
“Il governo, con la viceministra Castelli, si difende dall’accusa di non aver posto limiti e paletti con l’esigenza di fare presto. Sacrosanto, se non fosse che per il reddito d’emergenza, che doveva sostenere i poverissimi ed era già stato ridotto a 400 euro una tantum, i paletti sono stati invece moltissimi. Tanto che solo un terzo della platea prevista ha potuto accedervi”.
Dunque secondo il Governo, che comunica per ora attraverso le parole della Castelli, i politici non sono stati esclusi perchè l’esigenza di produrre rapidamente un testo di legge per l’intera cittadinanza ha fatto sì che si trascurassero alcuni “dettagli”.
Ammesso che questa sia una spiegazione soddisfacente è ancora avvolto dal mistero il motivo per cui il Parlamento, per ben due volte (col DL Cura Italia e col DL Rilancio) durante i 60 giorni del dibattito per la conversione in legge, non abbia mai prodotto un emendamento che proponeva l’esclusione per i parlamentari e per altri ruoli elettivi (consiglieri, sindaci, ecc.).