Gira in questi giorni su una parte dei giornali e sui social una fake news che dice: i docenti e il personale scolastico chiedendo di essere certificati, prima dal medico di base e poi dal medico competente, come “lavoratori fragili” hanno diritto a non lavorare e ad essere regolarmente pagati pur stando a casa.
A chiarire che queste notizie sono false e che “nessun insegnante potrà rifiutarsi di lavorare e, men che meno, avere lo stipendio regolare se lo facesse” è Francesca Ruocco, Segretaria Nazionale Flc Cgil e lo fa con alcune precise dichiarazioni al quotidiano il manifesto:
“A meno di medici compiacenti è dunque impossibile che un docente sano possa rifiutarsi di insegnare. «Anche se volesse mettersi in ’aspettativa’, dovrà avere l’autorizzazione del dirigente scolastico e comunque per quel periodo non sarà retribuito», conclude Ruocco”.
Dunque, si chiarisce che l’espressione «lavoratori fragili» usata dall’Inail per raggruppare tutti coloro che hanno patologie invalidanti non è sinonimo di lavoratori privilegiati, ma ha il solo scopo di poter garantire a questi lavoratori la giusta tutela poichè avendo patologie pregresse sono maggiormente esposte al rischio in caso di contagio da Covid19.