Se il Governo non fosse intervenuto con la Cig Covid19, blocco dei licenziamenti e i Bonus di sostegno al reddito “a detta della Bce la disoccupazione nel nostro Paese sarebbe schizzata al 25% mentre è all’8,8%”. Sono queste le parole pronunciate dalla Ministra del Lavoro Nunzia Catalfo in un’intervista al quotidiano La Sicilia.
Parole che in realtà esprimono anche un’altra ipotesi futura, non proprio remota se si pensa anche a quanto affermato dal Presidente di Confindustria Carlo Bonomi in una lettera agli industriali associati (clicca qui per leggere la news di TuttoLavoro24.it): con la fine del blocco dei licenziamenti, quando le aziende potranno agire liberamente applicando la legislazione ordinaria in materia di recesso dal rapporto di lavoro, molte opteranno per la riduzione del personale e la disoccupazione potrebbe sì avvicinarsi a quel 25% di cui parla la Catalfo.
Di ciò “siamo consapevoli”, rassicura la Ministra, ecco perchè il Governo intende “cominciare da un grande investimento su politiche attive e formazione. Un progetto che ho definito è il Piano per le nuove competenze, al quale sto lavorando insieme ai tecnici del mio ministero in vista del programma di riforme da presentare all’Europa per accedere alle risorse del Recovery Fund”.
“La ratio di fondo – spiega Catalfo – è ridurre progressivamente il divario tra le competenze esistenti e il fabbisogno di competenze delle imprese, in modo da traghettare le transizioni occupazionali con riferimento a passaggi da settori in crisi a quelli in sviluppo e in termini di saper cogliere nuove possibilità e occasioni generate dal digitale e dal green”.
Dunque secondo la Ministra del Lavoro il Governo con il Fondo nuove competenze si starebbe preparando a quando avrà fine il blocco dei licenziamenti: i programmi di formazione e riqualificazione in cui saranno inseriti i lavoratori faranno sì che questi non perderanno il posto di lavoro oppure, in caso di perdita, avranno più chances di essere ricollocati.
Fonte: www.askanews.it