Bonus Baby-Sitter «non INPS», domanda anche dal 1° settembre: ecco chi può richiederlo

Il termine ultimo per fare la domanda per ottenere il Bonus Baby-Sitter Covid19 è il 31 agosto. Dopo tale data non è possibile pertanto richiedere il Bonus previsto dal DL Cura Italia e poi prorogato dai provvedimenti successivi.

Per chi lavora resta però possibile richiedere un altro Bonus per affrontare le spese dovute all’assistenza dei figli: si tratta dei Bonus previsti dagli enti bilaterali di settore. Quella che segue è un’elencazione non esaustiva, sono tanti infatti i settori in cui gli enti bilaterali costituiti parti sociali prevedono prestazioni a favore dei lavoratori dipendenti, i cui datori di lavoro abbiano regolarmente versato le quote di contribuzione.

LAVORATORI DIPENDENTI DELLE AGENZIE DI SOMMINISTRAZIONE

Per far fronte alle spese di Baby-Sitter o di un collaboratore familiare è possibile ottenere un rimborso spese per nucleo familiare erogato da EBITEMP, l’ente bilaterale dei lavoratori in somministrazione (ex interinali), per un massimo mensile di Euro 500,00 riproporzionabile sulla base della percentuale del familiare a carico della lavoratrice o del lavoratore richiedente. Sono rimborsabili le prestazioni per spese certificate sostenute a partire dal 23 Febbraio e fino al 31 luglio 2020. Il termine ultimo per la presentazione delle domande è fissato al 31 ottobre 2020. Per fare la domanda e avere ogni altra informazione clicca qui.

LAVORATORI DIPENDENTI DI STUDI PROFESSIONALI

Non un vero è proprio Bonus per acquistare Servizi di Baby-Sitting ma un congedo straordinario ricompensato al 50% della retribuzione giornaliera lorda per un massimo di 7 giorni a favore dei lavoratori che si trovino nella necessità di dover beneficiare, d’intesa con il datore di lavoro, di ulteriori congedi parentali oltre quelli straordinari INPS già fruiti, previsti dalla normativa vigente per l’emergenza Covid-19, per assistere i figli fino a 14 anni compiuti. Per fare la domanda e avere ogni altra informazione clicca qui.

LAVORATORI DEL COMMERCIO E DEL TURISMO

In questo settore i Bonus e altre prestazioni esistenti non sono previste dall’ente nazionale, dunque non sono identici per tutti i lavoratori. Occorre che ciascun lavoratore verifichi presso il proprio ente bilaterale provinciale di riferimento se e quali sono le prestazioni attive.

Ad esempio a prevedere un Bonus Baby-Sitter pari al 50% del costo sostenuto fino ad un importo massimo di euro 200 per servizi di baby-sitter, servizi di trasporto dei figli, accompagnamento allo studio per figli con DSA ADHD, centri estivi, dopo-scuola, campi scuola fino al compimento del 12° anno di età è l’Ente Bilaterale del Terziario di Padova (per maggiori dettagli e la domanda clicca qui). L’Ebit Lazio invece prevede un semplice Bonus economico straordinario Covid19 per genitorialità, destinato ai lavoratori che abbiano almeno 1 figlio a carico, per un importo di 100 oppure 200 euro a seconda dell’impatto dell’ammortizatore sociale sul normale orario di lavoro (per maggiori dettagli e la domanda clicca qui).

LAVORATORI DELL’ARTIGIANATO

Anche in questo settore i Bonus e altre prestazioni esistenti non sono previste dall’ente nazionale, dunque non sono identici per tutti i lavoratori. Occorre che ciascun lavoratore verifichi presso il proprio ente bilaterale regionale di riferimento quali sono le prestazioni attive.

Ad esempio in Piemonte i dipendenti dell’Artigianato possono richiedere all’Ebap (per dettagli e domanda clicca qui) il Bonus per la frequenza dell’Asilo nido fino a 700 euro per ogni figlio oppure il Bonus per aver frequentato Centri estivi fino a 250 euro per ogni figlio. In Calabria invece, tra le altre prestazioni, possono ottenere dall’EBAC il rimborso delle spese per Asilo nido concesso nella misura del 10% del costo totale annuo delle rette pagate con un importo massimo riconoscibile di € 200,00 per un massimo di due figli. In Puglia l’ente bilaterale EBAP (per dettagli e domanda clicca qui) riconosce un’integrazione alla retribuzione delle lavoratrici che, in presenza di determinati requisiti reddituali, richiedono il Congedo parentale INPS, che come noto è pagato al 30%, fino ad arrivare al 100% della retribuzione persa per un massimo di 3.000 euro. Per i lavoratori della Campania è previsto una misura similare: l’EBAC provvede ad erogare un contributo per il dipendente che usufruisce del congedo parentale fino ad un massimo di 200 euro mensili (per dettagli e domanda clicca qui).