Roma, 2 settembre 2020 – Sono in stato di agitazione le lavoratrici ed i lavoratori impiegati nell’appalto del Ministero della Giustizia per il servizio di documentazione degli atti processuali. Per anni ai circa 1500 addetti occupati in tutta Italia, una miriade di appaltatori ha applicato diversi Ccnl, spesso contratti pirata e senza tutele.
Il 26 giugno 2017, in occasione del cambio di appalto, i sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltrasporti, con il supporto delle RSA e delle lavoratrici e dei lavoratori, hanno avviato una dura e lunga trattativa, che ha portato al riconoscimento del Ccnl “per il personale dipendente da imprese esercenti servizi di pulizia e servizi integrati/multiservizi”, quale contratto di riferimento per tutti gli addetti, ed alla sottoscrizione dell’Accordo Integrativo Interaziendale, che ha normato gli aspetti fondamentali, a partire dai livelli di inquadramento e dall’organizzazione del lavoro, di questa particolare tipologia professionale. E’ stata così realizzata una legalità contrattuale che ha assicurato ai lavoratori diritti e tutele.
Le organizzazioni sindacali, ottenuta la sottoscrizione dell’Accordo Integrativo Interaziendale, hanno chiesto, con la comunicazione del 10 dicembre 2018, che per gli appalti in essere e nella predisposizione della documentazione per le successive gare per l’affidamento dei servizi in questione, il Ministero della Giustizia ed il Ministero del Lavoro si attenessero al complesso contrattuale e normativo, di primo e secondo livello, conquistato dalle organizzazioni sindacali e da lavoratrici e lavoratori, senza ricevere risposta.
I sindacati hanno dunque scritto nuovamente, per due volte, ai due Ministeri ed anche direttamente al Ministro Alfonso Bonafede ed alla Ministra Nunzia Catalfo, per avviare un confronto sulla gara di appalto e sul trattamento contrattuale di lavoratrici e lavoratori che svolgono un’attività essenziale per lo svolgimento dei processi di tutti i Tribunali d’Italia.
Purtroppo di nuovo NESSUNA RISPOSTA!!!!!!!
Il 17 aprile 2020 è stata pubblicata la “Gara per l’acquisizione dei servizi di documentazione degli atti processuali del Ministero della Giustizia” che prevede, all’art. 23 del disciplinare di gara, la clausola sociale e l’indicazione del Ccnl multiservizi quale contratto di riferimento per i lavoratori impiegati nei servizi così esternalizzati, come le organizzazioni sindacali chiedevano. E’ stato però completamente ignorato l’Accordo Integrativo Interaziendale, fondamentale per il corretto inquadramento del personale e per la definizione di un’organizzazione del lavoro che non consenta il ritorno ad una gestione orientata al profitto delle aziende aggiudicatarie, nell’assenza di regole e diritti a tutela delle lavoratrici e dei lavoratori.
Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltrasporti, rappresentano la dolorosa delusione di lavoratrici e lavoratori, considerati di serie B perché non assunti direttamente dal Ministero della Giustizia, ma imprescindibili per lo svolgimento dei processi, in particolare di quelli penali.
Non accettiamo il silenzio e la sordità di due Ministri che dovrebbero avere a cuore la Giustizia ed il Lavoro!!
Per queste ragioni lunedì 7 settembre 2020, alle ore 10:30, in Largo Arenula, le lavoratrici ed i lavoratori rivendicheranno, con la protesta e la partecipazione, il loro diritto ad essere ascoltati e tutelati da chi fino ad oggi ha fatto finta di non sentire.
Manifesteremo per chiedere al Ministro della Giustizia ed alla Ministra del Lavoro di aiutarci ad evitare la realizzazione di un capolavoro dell’ingiustizia, nei luoghi deputati all’amministrazione della Giustizia.
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Fonte: cisl.it