Otto auto incendiate nel parcheggio, un carro-siluro deragliato e il duro attacco del sindaco Rinaldo Melucci ad ArcelorMittal. Cresce la tensione dentro l’ex Ilva di Taranto, dopo una settimana delicata tra faccia a faccia dell’ad Lucia Morselli con i sindacati e l’annuncio del prolungamento della cassa integrazione per Covid-19. Alle 2 della notte tra venerdì e sabato, nel piazzale destinato a parcheggio vicino alla portineria Imprese, 8 autovetture di proprietà di dipendenti delle ditte di appalto – compresa una di un delegato Usb – sono andate a fuoco.
Fim Cisl, Fiom Cgil, Uilm Uil e Usb che hanno inviato una segnalazione alla Prefettura, alla Questura e alla Asl di Taranto in cui ricordano di aver già evidenziato il 28 agosto i danneggiamenti diffusi e gli incendi ai danni delle auto parcheggiate davanti alla portineria e chiedono un tavolo di incontro “non più rinviabile”. Pochi i dubbi sulla natura dolosa del gesto, che segnala il clima agitato che si vive dentro l’acciaieria, come evidenziano i sindacati sottolineando il “fortissimo malessere” e “disagio di migliaia di lavoratori”. È “reale”, sostengono i rappresentanti dei lavoratori, il rischio che “l’esasperazione inizi a sopraffare la disperazione”. L’area destinata a parcheggio, fanno notare ancora i sindacati, “si distingue particolarmente per lo stato di letterale abbandono”.
A poche ore di distanza, un nuovo incidente si è verificato in fabbrica: un carro-siluro è deragliato nel reparto Mof, nella Acciaieria 2. Il “mezzo” solitamente contiene ghisa incandescente. “Non si tratta del primo episodio di questo tipo – denuncia l’Usb – Alla base c’è, a seconda dei casi, il cedimento della carpenteria, dei giunti o l’usura dei binari sui quali scorrono i carri siluri”. Carri che, spiega il sindacato, sono “pochi e logorati”. “Anche questa volta la buona sorte è stata dalla nostra parte. Immaginiamo le conseguenze se nel carro siluro ci fosse stata ghisa a temperature altissime”, sottolineano. A causare l’incidente, continua l’Usb, “certamente la mancata manutenzione e gli investimenti sugli impianti pressoché assenti”.
Il sindaco di Taranto Melucci nelle scorse ore, dopo la notizia del prolungamento della cassa integrazione per oltre 8 dipendenti, aveva attaccato durante l’azienda: “Noi seminiamo in città ogni giorno buona economia, loro con la scusa del Covid-19 continuano a impoverire le vite dei tarantini”. Ad avviso del sindaco, è “tutta qui la risposta a cosa deve fare il governo con il negoziato ex Ilva”. Tradotto: “Una sola parola per questa ennesima lettera di ArcelorMittal: vergogna. Anzi due: andatevene”. Intervenendo alla Festa del Fatto Quotidiano, il premier Giuseppe Conte, interpellato sulla possibilità di un addio di Mittal, ha detto: “Abbiamo un partner industriale che deve rispettare gli impegni. Se c’è un’exit strategy, andrà via sì ma pagando le penali. Se ArcelorMittal andrà via, non andrà via gratis”.
L’articolo Ex Ilva, incendiate nella notte 8 auto degli operai. Deraglia un carro-siluro. I sindacati: “Fortissimo malessere e scarsa manutenzione” proviene da Il Fatto Quotidiano.
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Fonte: ilfattoquotidiano.it