Il Giornale – Riforma pensioni, anticipo a 62 anni con taglio indennità fino al 15%: i dettagli

Manca poco più di un anno al termine della sperimentazione triennale di Quota 100. Dal 2022 il Governo valuta l’introduzione di un sistema che renda meno drastico il passaggio verso la pensione previsto con l’età anagrafica di 67 anni. La proposta, che sarà portata al tavolo dei sindacati in una serie di incontri (due in calendario a settembre) – , consisterà nella flessibilità in uscita con un’età anagrafica di 62 o 63 anni accoppiata a un’anzianità contributiva minima di 38 anni, anche se si starebbe ragionando su un abbassamento della soglia a 36 anni per favorire le ristrutturazioni aziendali (per leggere la news precedente clicca qui).

Conseguenza di questo nuovo sistema sarà una riduzione del trattamento pensionistico del 2,8-3% per ogni anno di anticipo rispetto all’età minima per la pensione di vecchiaia stabilita dalla legge Fornero a 67 anni. A fare i conti sugli effetti complessivi della riforma è il quotidiano Il Giornale in Edicola oggi:

“nell’ipotesi di un 62enne intenzionato a ritirarsi dal 2022 (per l’anno prossimo sarà ancora in vigore quota 100) il taglio potrebbe attestarsi tra il 14 e il 15% agganciando di fatto l’assegno al metodo contributivo e riducendo se non azzerando la quota retributiva di chi ha iniziato a lavorare e di chi aveva un rapporto in essere prima del 1° gennaio 1996, data di entrata in vigore della riforma Dini”.

Dunque riforma nel segno della flessibilità ma anche della penalizzazione per i lavoratori che optano per l’uscita, questi i punti essenziali della nuova riforma pensionistica annunciata dalla Ministra del Lavoro Nunzia Catalfo.