Non è più procrastinabile il confronto con l’azienda e con la proprietà americana, il 31 di ottobre, data di annuncio di chiusura dello stabilimento di Napoli è ormai drammaticamente prossimo.
Ancora una volta si evita il confronto sulle prospettive industriali degli stabilimenti italiani a partire proprio da quello partenopeo.
I temi da affrontare con estrema urgenza sono la prossima scadenza degli ammortizzatori sociali e i carichi produttivi, anche a fronte dell’aumento dei volumi; in particolare quello delle lavatrici rende ancora più incomprensibile la chiusura di Napoli contraddicendo quanto firmato nel 2018 e disattendendo l’applicazione del piano industriale. Da questi temi è necessario partire per affrontare un confronto serio e fuori dai confini dei ricatti aziendali.
FIM FIOM e UILM nel richiederlo con forza, confermano lo stato di agitazione con il blocco degli straordinari e delle flessibilità su tutto il territorio nazionale.
Uffici stampa Fim, Fiom, Uilm
Roma, 8 settembre 2020
Continua a leggere qui
Fonte: fiom-cgil.it