Il Sole 24 Ore – Smart working, tutela delle madri e buoni pasto «da rivedere»

Il calendario del mese di settembre della Ministra del Lavoro Nunzia Catalfo prevede un incontro con i sindacati sullo smart working. L’obiettivo è far rimanere a casa i 4/5 milioni di lavoratori attualmente in smart working rivedendo la normativa introdotta per la prima volta in Italia nel 2017, che prevede un accordo individuale per l’attivazione del lavoro agile, ma che fino al 15 ottobre (fino dello stato di emergenza) è realizzabile anche senza il consenso del lavoratore.

A fare luce sui reali obiettivi del Governo è il quotidiano Il Sole 24 Ore in edicola oggi:

“Sarà la contrattazione collettiva a disciplinare il lavoro agile, con un ruolo più marcato da affidare ai contratti nazionali o aziendali che potranno normare temi come il diritto alla disconessione, affrontare la conciliazione vita-lavoro ad esempio per evitare penalizzazioni per le lavoratrici su cui gravano già i carichi di cura dei familiari, od occuparsi dell’erogazione dei buoni pasto”.

La Ministra del Lavoro punta ad un riforma che entro il 15 ottobre riveda i diritti essenziali di chi lavora fuori dai locali aziendali. La Catalfo è mossa dalla consapevolezza che dal lockdown in poi, in particolare nei settori e nelle aziende che non avevano accordi sullo smart working, molti sono stati i disagi vissuti dai lavoratori nella gestione dei carichi di lavoro e l’esigenza di dover conciliare comunque i tempi delle attività con gli impegni familiari.