Come saranno spesi i 209 miliardi di euro che fanno parte del Recovery fund? Molti sono i temi economici e sociali a cui stanno lavorando in queste settimane i tecnici ministeriali: dalle misure per incentivare il pagamento cashless (con carte e bancomat) agli sgravi contributivi per le assunzioni delle lavoratrici madri. E poi c’è il piatto più ricco, quello che dovrebbe consentire ai lavoratori di avere una busta paga più pesante.
Di cosa si tratta ce lo anticipa Il Sole 24 Ore di oggi in edicola:
“4 miliardi in tre anni, dovrebbero essere destinati ai lavoratori facendo leva sulla detassazione degli aumenti retributivi e sull’incentivazione della contrattazione di secondo livello”.
Su questa proposta sembra scommettere fortemente la Ministra del Lavoro Nunzia Catalfo che già nei giorni scorsi in un incontro pubblico ne aveva anticipato i contenuti (per approfondire clicca qui): ritoccare il cuneo fiscale per consentire ai lavoratori di avere salari e stipendi più alti sulla parte degli aumenti retributivi che saranno concordati dai contratti nazionali ma anche su quella parte di salario che è definito “produttività” e che viene stabilito a livello di contrattazione aziendale o territoriale.
Secondo quanto scrive il quotidiano economico la misura sarebbe finanziata per 3 anni a partire dal 2021, tanto durerebbe quindi il periodo in cui i lavoratori potranno beneficiare di un maggior sgravio fiscale sul reddito.
Per ottenere questo Bonus fiscale sugli aumenti i lavoratori non dovranno presentare alcuna domanda. Si tratta infatti di un beneficio che, una volta trasposto entro il 2020 in norma di legge, verrebbe applicato direttamente da chi elabora i cedolini paga.