Pensionati. Vaccinazioni nell’adulto e nell’anziano nella stagione della pandemia, presentato il Position paper di HappyAgeing: 8 le richieste alle istituzioni

Roma, 1 ottobre 2020 – “L’Italia ha fatto grandi progressi nell’ambito delle coperture vaccinali, ma ancora molto c’è da fare: quella che sta cominciando sarà la prima vera stagione influenzale nel periodo della pandemia, oggi più che mai occorre spingere sull’acceleratore delle immunizzazioni, a partire dalle categorie a maggior rischio. Perché ciò avvenga con successo serve che le istituzioni nazionali e regionali remino nella stessa direzione: ci sono almeno 8 azioni che si possono intraprendere e che possono davvero fare la differenza”. Con queste parole il dott. Michele Conversano, Presidente del Comitato Tecnico-Scientifico di HappyAgeing – Alleanza italiana per l’invecchiamento attivo, la prima organizzazione che riunisce al suo interno una forte componente scientifica e una importantissima rappresentanza sociale, ha aperto l’“Assise nazionale sull’immunizzazione dell’adulto e dell’anziano”, tenutasi questa mattina al Centro Congressi Frentani di Roma alla presenza di rappresentanti sindacali, istituzioni nazionali e regionali e giornalisti.
Momento centrale del convegno è stata la presentazione del Position paper sulle “Vaccinazioni
dell’adulto/anziano nella stagione 2020/2021” che contiene appunto 8 chiare richieste, supportate da dati scientifici e bibliografici e considerazioni indirizzate al Ministero, alle Regioni e alle ASL.
Il Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale 2017-2019 – si legge nel position paper – poneva degli obiettivi di copertura vaccinale da raggiungere nel corso del triennio 2017-2019, ma che in realtà non sono stati completati. “Era previsto un raggiungimento di coperture per la vaccinazione antinfluenzale del 75% come obiettivo minimo perseguibile e del 95% come obiettivo ottimale negli over 65 e nei gruppi a rischio inclusi nei LEA; un raggiungimento nei 65enni di coperture per la vaccinazione antipneumococcica del 75% e di coperture per la vaccinazione anti Herpes Zoster (HZ) del 50% nel 2019. Ma la copertura vaccinale dell’antinfluenzale nel periodo 2018-2019 è stata solo del 53,1%, mentre non sono note le coperture vaccinali su base nazionale dell’antipneumococcica e dell’anti HZ”, ha spiegato Conversano. Ed è anche per questa mancanza di informazioni chiare che tra le 8 richieste si trova quella rivolta alle Regioni e alle ASL di “istituire urgentemente l’anagrafe vaccinale dell’adulto e dell’anziano, condivisa tra Dipartimenti di Prevenzione, Medici di Medicina Generale e Medici Specialisti”, come già previsto dal Decreto Ministeriale del Ministero della Salute del 17 settembre 2018.
Recentemente il Paese ha fatto un ulteriore passo avanti sulla strada di una più ampia immunizzazione: la Circolare del Ministero della Salute sulle vaccinazioni per l’influenza 2020-2021 prevede infatti per questo autunno-inverno, già a partire da ottobre, un allargamento della platea di persone a cui è raccomandato il vaccino antinfluenzale: i bambini da 0 a 6 anni, gli adulti a partire da 60 anni (prima era per gli over-65), gli operatori sanitari e gli anziani ospitati nelle residenze sanitarie assistenziali (RSA). Alla base di questo allargamento c’è stata proprio la circolazione del nuovo coronavirus: una vaccinazione più estesa, dunque, dovrebbe consentire di ridurre i possibili malati di influenza stagionale – i cui sintomi iniziali sono simili a quelli provocati dal Covid-19 – e distinguerli più facilmente da quelli di Covid-19. Ma per raggiungere questi obiettivi serve una strategia complessiva, che potrebbe essere quella suggerita dai punti sviluppati sotto forma di richieste nel documento e così sintetizzate dal Presidente del CTS Michele Conversano: “Chiediamo al Ministero della Salute, alle Regioni e alle ASL una chiamata attiva di adulti e anziani per tutte le vaccinazioni previste dal Piano Nazionale, l’obbligo di vaccinazione per gli operatori sanitari, cosa che alcune Regioni hanno già previsto, la gratuità per tutte le coorti previste dal Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale (PNPV), e dunque una rivalutazione degli indicatori LEA (Livelli essenziali di
assistenza) da parte del Ministero. Sarebbero state azioni necessarie già in passato, oggi, di fronte
alla pandemia, lo sono più che mai”.
Tra le richieste ve ne sono poi due di carattere più strettamente organizzativo: la prima rivolta a tutti i livelli istituzionali di “istituzionalizzare i rapporti di collaborazione tra la Medicina Generale, gli specialisti che si occupano di categorie a rischio e i Dipartimenti di Prevenzione in un quadro di potenziamento della Sanità Pubblica territoriale” e la seconda, rivolta in maniera specifica alle Regioni e alle ASL, di “essere tempestivi nella programmazione e pronti a recepire l’innovazione su ogni fronte (tecnologico, scientifico ed organizzativo)”.
“In questi giorni assistiamo ad un acceso dibattito relativo alla sufficiente disponibilità di vaccini per questa stagione e al come e al dove dovranno essere resi disponibili ed effettuati – ha spiegato
Michele Conversano in riferimento a questo ultimo punto – A noi non interessa entrare nella
polemica della distribuzione ma certo è, e lo avevamo detto già prima dell’estate, che era necessario muoversi per tempo per assicurarsi un numero di dosi adeguato alle maggior necessità di questo autunno. La programmazione è fondamentale, siamo ancora in tempo per fare bene, l’importante è andare oltre le abitudini del passato dove necessario: si potrebbe effettuare le vaccinazioni in luoghi alternativi agli ambulatori, come i palasport o in modalità “drive-in”, sono questi alcuni dei suggerimenti contenuti nel nostro documento. L’importante è raggiungere l’obiettivo di immunizzare la maggior percentuali possibili delle coorti indicate dal Piano. Due delle quattro vaccinazioni consigliate ai più anziani, l’influenza e la polmonite da pneumococco, servono infatti a prevenire malattie respiratorie. Evitare di essere suscettibili a queste patologie permetterà di avere un sistema immunitario capace di rispondere meglio alla circolazione del virus ed evitare sovraffollamento nei Pronto Soccorso. Anche un’infezione da herpes zoster (HZ), tuttavia, pur non rappresentando un potenziale pericolo a livello respiratorio, comprometterebbe sicuramente le condizioni dell’anziano. Il richiamo decennale della vaccinazione contro difterite, tetano e pertosse dovrebbe essere incentivato dalle Regioni e costantemente monitorato dal Ministero, per questo motivo è necessario vaccinarsi e farlo adesso”.
L’ultima, ma certo non per importanza, delle 8 richieste avanzate da HappyAgeing è quella rivolta a tutti i livelli istituzionali di “incrementare l’impegno di tutti in campagne informative per la
sensibilizzazione sul rischio delle malattie e sui vantaggi delle vaccinazioni”. In attesa e auspicando che si provveda a questo tempestivamente e con messaggi coerenti su tutto il territorio HappyAgeing ha deciso intanto di promuovere una propria campagna social di livello nazionale il cui slogan non poteva che essere “#Oggi più che mai”, la cui anteprima è stata presentata oggi nel corso dell’evento. Obiettivo della campagna, realizzata con il contributo non condizionante di GSK , Pfizer e Seqirus, è quello di sensibilizzare e incentivare le persone a vaccinarsi, spingere le Regioni ad effettuare le chiamate attive per le vaccinazioni e allo stesso tempo garantire che questo diritto venga riconosciuto: perché vaccinarsi contro influenza e pneumococco, Herpes Zoster e difteritetetano-pertosse può proteggere anche chi non può riceverlo, come accade ai bambini troppo piccoli, agli immunodepressi o a coloro che sono allergici. Protagonisti della campagna saranno due Vacciomini che in una serie di strisce a fumetti racconteranno il valore dell’immunizzazione. Un tono ironico e divertente che consentirà di parlare anche ad un pubblico più ampio e che si affiancherà a contenuti più istituzionali e autorevoli come quelli degli esperti, attraverso approfondimenti editoriali e rubriche mensili sull’andamento del picco epidemico. La campagna partirà il 2 ottobre in occasione della Giornata Mondiale dei Nonni e verrà veicolata sui canali social Facebook, Instagram e Twitter.
All’evento hanno partecipato Giovanni Rezza, Direttore Generale Dipartimento della Prevenzione del Ministero Salute, Silvio Brusaferro, Presidente Istituto Superiore di Sanità, ISS, Silvestro Scotti, Segretario Generale Nazionale Federazione Italiana Medici di medicina Generale, FIMMG, Elena Carnevali, Capogruppo PD XII Commissione Affari Sociali della Camera, Annamaria Parente, Presidente XII Commissione Senato della Repubblica, Tiziana Frittelli, Presidente di Ferdesanità Confederazione Federsanità Anci regionali, Ivan Pedretti, Segretario Generale SPI-CGIL, Piero Ragazzini, Segretario Generale FNP-CISL, Carmelo Barbagallo, Segretario Generale UILP-UIL, Serafino Zilio, Segretario Nazionale FAP-ACLI e Sandra Zampa, Sottosegretario di Stato Ministero della Salute. L’incontro è stato moderato da Annalisa Manduca, giornalista Rai Radio 1, ed è stato realizzato con il contributo non condizionante di GSK, MSD, Pfizer, Sanofi Pasteur e Seqirus.

 

DICHIARAZIONI DEI MEMBRI DI HAPPYAGEING

“L’arrivo della stagione invernale quest’anno preoccupa tutti, sia per il probabile aumento dei casi di Covid-19, sia per la diffusione dell’influenza stagionale. I dati a nostra disposizione dicono che il livello di copertura è ancora basso, tanto è vero che in media solo il 16,8% della popolazione si vaccina contro l’influenza e che tra gli anziani si arriva al 54,6%. Per ridurre significativamente la morbosità, le complicanze e la mortalità a causa dell’influenza bisognerebbe fare di più, come richiesto dall’OMS e dal Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale, che ci indicano il 75% come obiettivo minimo perseguibile, e il 95% come obiettivo ottimale negli ultrasessantacinquenni e nei gruppi a rischio. Una maggiore immunizzazione aiuterebbe sicuramente l’intero sistema sanitario, sia perché ridurrebbe gli accessi ai pronto soccorso e i ricoveri per le complicanze dell’influenza e dello pneumococco, sia perché limiterebbe la circolazione di questi virus patogeni negli ambienti
ospedalieri, permettendo al personale sanitario di concentrarsi sui malati gravi di Covid-19 e di altre patologie. È per questo che chiediamo al Governo di incrementare la platea delle persone vaccinate a partire dai più fragili, dagli anziani, dai bambini, agli immunodepressi, ai malati oncologici, rafforzando le iniziative di comunicazione con le famiglie e con la popolazione in generale sulla necessità di effettuare le vaccinazioni, tranquillizzandoli sulla loro sicurezza e sulle misure preventive adottate per garantire la prevenzione della trasmissione anche del nuovo Coronavirus”.
Piero Ragazzini, Segretario Generale FNP-CISL

Continua a leggere qui

Fonte: cisl.it