Per i tre dirigenti sindacali “le politiche condotte in questi anni dall’Italia e dall’Europa non sono state in grado di delineare un futuro capace di mettere al centro i valori della solidarietà e dell’accoglienza, come dimostrato dal patto europeo per la gestione dei migranti e dei richiedenti asilo presentato il 23 settembre scorso dalla Presidente di Commissione Europea Ursula Von der Leyen, troppo condizionato da un approccio ancora una volta securitario e da una visione egoistica dei singoli Stati”.
“Servono misure – proseguono Massafra, Cuccello, Veronese – che riconoscano il diritto alla circolazione delle persone, che sappiano sostenere l’aumento delle quote di reinsediamento e dei corridoi umanitari, garantire il diritto all’asilo per ragioni umanitarie e concedere permessi per motivi di studio e di lavoro alle persone in fuga da guerre e persecuzioni. Occorre inoltre facilitare i ricongiungimenti familiari e promuovere un sistema di sponsorizzazione per l’ingresso in Europa”.
“Chiediamo un cambio di rotta: la modifica sostanziale dell’accordo di Dublino, una nuova riforma della normativa in materia di immigrazione nel nostro Paese, a partire dalla cancellazione dei decreti sicurezza. Chiediamo – aggiungono – che vengano stralciati gli accordi con Paesi terzi che non garantiscono il rispetto dei diritti umani, e che per fermare i flussi finiscono con il favorire le organizzazioni criminali. Infine, vanno riattivate le operazioni di ricerca e salvataggio, smettendo di ostacolare e denigrare il lavoro delle Ong, e promosse le attività di cooperazione allo sviluppo nei Paesi di partenza dei migranti”.
“Mai come oggi, con la pandemia in corso, è necessario costruire un’Italia e un’Europa accoglienti e solidali, che sappiano valorizzare il positivo contributo culturale, economico, di diversità che le persone migranti portano ai nostri Paesi”, concludono Massafra, Cuccello, Veronese.
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Fonte: cisl.it