Rinnovo contratto metalmeccanici industria, è rischio rottura: settimana decisiva

Si apre una settimana decisiva che sarà decisiva per la trattativa del rinnovo del contratto collettivo dei metalmeccanici industria.

Dalla Fiom Nazionale fanno sapere che i “prossimi incontri fissati per il 7 e l’8 ottobre saranno dirimenti, a partire dalla discussione sul salario sapremo se Federmeccanica vuole fare un ragionamento ideologico o vuole davvero mettere al centro l’industria e i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori”. Inoltre, si precisa nel comunicato, “Abbiamo convocato per giovedì 8 ottobre il comitato centrale della Fiom-Cgil nazionale”: segno che i metalmeccanici vorranno confrontarsi dopo il faccia a faccia con gli industriali. Ma per arrivare a quale decisione?

La risposta è nelle parole di Francesca Re David, Segretaria generale della Fiom Cgil, riportate dal portale Collettiva.it: “Fino ad ora c’è stata una chiusura totale alle nostre richieste e sul salario zero euro. Se continuano così servirà la mobilitazione di lavoratrici e lavoratori”

Sulla questione del rinnovo delle “tute blu” è intervenuto a più riprese nei giorni scorsi anche il Presidente di Confindustria Carlo Bonomi, segnale che la confederazione guarda con molta attenzione a quello che succede nella propria federazione degli industriali della meccanica, vale a dire Federmeccanica. Ecco quanto riportato dal quotidiano la Repubblica delle dichiarazioni del Presidente:

«Impensabile rinnovare i contratti di lavoro chiedendo da parte dei sindacati aumenti sul salario minimo. Siamo in recessione, ci sono aziende che hanno perso il 70%». Dunque, secondo Bonomi, non è immaginabile chiedere come “base programmatica” un rinnovo con aumenti salariali. Quanto piuttosto «si potrebbe puntare sulla previdenza complementare, sulla produttività, un buon accordo si basa su tante cose, l’assistenza, le pensioni, la formazione».

In ogni caso, occorrerà attendere mercoledì e se dai nuovi incontri con i metalmeccanici non si evincerà alcun segnale positivo sul salario, la rottura non è da escludersi. 

Manuel Baldi, Otello Bianchi