Da fonti parlamentari abbiamo appreso che la Quinta Commissione Bilancio del Senato ha respinto l’emendamento n° 11.0.2 – a firma dei Senatori Bini, Biti, Ferrari, Giaccobbe e Collina – atto a sbloccare la vertenza inerente i lavoratori del settore rotabile ferroviario esposti a fibre di amianto, a partire dal collocamento a pensione degli aventi diritto nel biennio 2018-2019.
Secondo alcune fonti, l’emendamento proposto nell’iter della conversione in legge del DL agosto è stato ritenuto inammissibile dalla Presidenza del Senato; secondo altre fonti la Ragioneria dello Stato non ha ritenuto congrue le coperture economiche per gli anni a venire.
Sempre secondo quanto riportatoci, vi sarebbe un impegno (con uno specifico ordine del giorno) a trovare una soluzione all’interno della legge di bilancio 2021; ergo, se tutto andrà bene, non prima di gennaio 2021.
Quale che sia la vera ragione, ci troviamo di fronte all’ennesimo rinvio, la cui responsabilità è totalmente in capo ad una classe politica ed istituzionale scollegata dai reali bisogni delle persone. Di sicuro dei lavoratori del settore rotabile ferroviario che aspettano una soluzione dal 2016 !
È del tutto evidente come il Ministero del Lavoro – da solo – non sia in grado di realizzare la soluzione della vertenza: né è prova il laconico epilogo di un confronto faticoso, avviato oramai un anno fa, articolatosi in numerosi tavoli di confronto vanificati dalla decisione della Commissione Bilancio del Senato.
Chiediamo, pertanto, l’intervento diretto della Presidenza del Consiglio e del Ministero dell’Economia e delle Finanze, affinché il meticoloso lavoro di istruttoria portato avanti fino ad oggi non venga vanificato e per avere tempi certi circa la soluzione dell’annosa vertenza.
Ma siccome, evidentemente, “non basta la parola” riprenderemo immediatamente le iniziative di mobilitazione:
– con richieste di audizione e Presidi presso le Prefetture e le istituzioni locali (per denunciare quanto accaduto e manifestare tutto il nostro dissenso e malessere);
– con la realizzazione di una grande manifestazione nazionale (possibilmente avanti il Senato della Repubblica) per chiedere l’intervento delle istituzioni al più alto livello possibile.
I lavoratori del settore rotabile ferroviario non meritano un simile trattamento; e non lo meritano nemmeno le RSU, le strutture territoriali e quelle nazionali di FIM FIOM UILM che da mesi combattono contro “il muro di gomma” affinché venga individuata una soluzione.
Sia a tutti chiaro: nessuna resa. Avanti con le mobilitazioni a tutti i livelli.
Lo dichiarano Valerio D’Alò Fim nazionale, Pietro Locatelli Fiom nazionale, Luca Colonna e Andrea Farinazzo Uilm nazionale
Fim, Fiom, Uilm nazionali
Roma, 5 ottobre 2020
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Fonte: fiom-cgil.it