Povertà. Otto proposte dell'Alleanza al Governo su Rdc e Rem

Roma, 12 ott. – Reddito di cittadinanza e Reddito di emergenza “rischiano di risultare insufficienti rispetto ai bisogni emergenti”. Lo afferma l’Alleanza contro la poverta’, secondo cui il Recovery Fund puo’ fornire lo spazio necessario per effettuare interventi migliorativi sul Rdc volti a migliorarne l’equita’ e ad espandere la platea dei beneficiari. In un’ottica di “rafforzamento del Rdc e di superamento del Rem” l’Alleanza ha predisposto otto proposte da sottoporre al governo in occasione della Legge di Bilancio. L’insieme delle richieste ha un costo stimato di 12,9 miliardi a cui si aggiungono le risorse da confermare del Fondo Poverta’ (587 milioni nel 2020, 615 per ciascuno degli anni 2021 e 2022); le nuove famiglie beneficiate supererebbero il milione e 300 mila. La prima richiesta e’ di incrementare il sostegno economico per le famiglie in poverta’ con figli aumentando l’equita’ della misura attraverso la sostituzione dell’attuale scala di equivalenza con quella dell’Isee eliminandone il tetto per le famiglie numerose (o innalzandolo sensibilmente). Il costo stimato e’ di 4 miliardi. Le nuove famiglie beneficiate ammonterebbero a 365.000. L’incremento dell’importo medio del beneficio annuale per famiglia sarebbe di circa 1.000 euro. La riduzione dell’incidenza della poverta’ relativa grave (quota di famiglie con reddito disponibile equivalente inferiore al 40% del reddito mediano) sarebbe dello 0,7%.
La seconda proposta e’ di ampliare la platea dei beneficiari a favore degli stranieri riducendo gli anni di residenza richiesti per l’accesso alla misura da 10 a 2, abrogando contestualmente la norma che prevede l’obbligo di presentazione di specifica certificazione. 
Il costo stimato e’ di 900 milioni, per un numero di nuove famiglie beneficiate pari a 153.000, con una riduzione dell’incidenza della poverta’ dello 0,2%. La terza richiesta e’ di consentire maggiore accesso alla misura anche a una parte di coloro che sono caduti recentemente in condizioni di poverta’ e hanno usufruito del Rem attraverso un “temporaneo” innalzamento della soglia Isee (da 9.360 a 15.000). Il costo stimato e’ di 100 milioni e le nuove famiglie beneficiate 41.000. 
La quarta proposta e’ di consentire l’accesso alla misura anche a una parte di coloro che sono caduti recentemente in condizioni di poverta’ e hanno usufruito del Rem attraverso una “temporanea” modifica dei requisiti aggiuntivi sul patrimonio mobiliare e immobiliare (innalzamento della soglia del primo ed eliminazione del secondo). Il costo stimato e’ di 1,4 miliardi, per 279 mila nuove famiglie beneficiate e una riduzione dell’incidenza della poverta’ dello 0,3%.
La quinta richieste e’ di eliminare la sospensione di un mese nell’erogazione del RdC per coloro che hanno diritto al rinnovo; la sesta e’ di agevolare l’utilizzo dell’Isee corrente introducendo la possibilita’ di richiedere tale indicatore anche in presenza di sensibili perdite del patrimonio mobiliare e/o immobiliare, che dovrebbero essere quantificate il 31/12 dell’anno precedente rispetto a quanto posseduto nei due anni precedenti rappresentato nell’Isee ordinario. La settima richiesta e’ di confermare la consistenza del Fondo Poverta’ (587 milioni nel 2020, 615 per ciascuno degli anni 2021 e 2022) e della sua destinazione a favore del rafforzamento degli interventi e dei servizi sociali, e attribuzione alle amministrazioni comunali della facolta’ di derogare ai vincoli di assunzione imposti, scorporando l’assunzione del personale destinato specificamente ai servizi sociali dal computo della spesa complessiva per il personale soggetta ai vincoli indicati dalla normativa.
Infine, l’ottava proposta dell’Alleanza al governo e’ la revisione delle modalita’ di presa in carico dei beneficiari del RdC, con la reintroduzione dell’analisi preliminare da parte del Segretariato sociale, gia’ prevista nel ReI, al fine di garantire un’adeguata valutazione multidimensionale dei bisogni del nucleo beneficiario.
Da prevedere il monitoraggio da parte del Mlps e della Rete della Protezione e dell’Inclusione Sociale del rispetto dei Livelli Essenziali delle Prestazioni previsti e adozione degli interventi necessari in caso di difficolta’ o inadempienza delle amministrazioni locali.

Continua a leggere qui

Fonte: cisl.it