“I seicento euro per i collaboratori sportivi rimasti fermi durante il lockdown non sono – in realtà – per tutti quelli che li hanno ricevuti. E adesso istruttori, personal trainer e gli altri professionisti del settore devono restituirli“. A scriverlo è il settimanale L’Espresso, nella versione on-line.
“Circa 4mila beneficiari fra i 130mila previsti, infatti, nei giorni scorsi si sono visti recapitare una mail da Sport e Salute”, la società incaricata di erogare i Bonus, che li accusa di “aver fornito dichiarazioni dei redditi false”.
Quindi ora dovranno restituire i sussidi ricevuti per i mesi di marzo, aprile e maggio, con annessa “responsabilità penale di indebita percezione di contributi pubblici”.
Molti dei percettori ”sono convinti di aver dichiarato già nei mesi scorsi un reddito superiore alla soglia stabilita. «Avevo persino allegato il mio contratto di lavoro, con cui l’Agenzia delle Entrate non può avere dubbi su come nel 2019 abbia superato i diecimila euro»”, dice uno di loro.
Un altro collega che si trova nella stessa situazione dice: «Secondo dei conti che mi ero fatto, superavo la cifra e l’ho ammesso senza problemi. E ora ho anche la certificazione unica che attesta che i miei guadagni superano a quella cifra: non ho mai avuto niente da nascondere».