Agricoltura. Sostenere la biodiversità, la diversificazione delle colture, l’agricoltura green e la piccola media imprenditoria agricola. L’accesso universale al cibo passa anche attraverso questi paradigmi.

Roma, 16 Ottobre 2020. “Per garantire diritto al cibo a tutta la popolazione mondiale è necessario sviluppare una agricoltura sostenibile e diversificata. Ogni popolo deve avere accesso alle risorse naturali, quali la terra, e poter valorizzare le varietà locali. L’agricoltura intensiva e concepita a livello industriale sfama solo i paesi industrializzati, prevalentemente occidentali.” Con questa riflessione Claudio Risso, presidente di Terra Viva Cisl, commenta la Giornata Mondiale dell’Alimentazione, che coincide oggi con il 75° anniversario della FAO, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura; il tema di quest’anno è “Coltivare, nutrire, preservare insieme”. “Per raggiungere l’obiettivo “Fame Zero”, uno dei Global Goal dell’agenda 2030 UE, è necessario ridurre gli sprechi alimentari attraverso filiere produttive e distributive etiche e monitorate, incentivare la medio piccola imprenditoria agricola, prevalente in Italia, sostenere la diversificazione delle coltivazioni evitando la monocoltura industrializzata” spiega Risso.

Terra Viva Cisl rappresenta oltre 45mila medio produttori agricoli ed è impegnata nel supportare questo tessuto economico che caratterizza il settore primario nel nostro Paese. “L’agricoltura intensiva porta a conseguenze pericolose come la diffusione della Xylella in molte regioni del sud, in particolare la Puglia, la cimice asiatica che sta infestando le coltivazioni in Emilia e nell’intero Nordest e la febbre suina che compromette seriamente i nostri allevamenti” afferma il Presidente di Terra Viva.”

Anche la fase pandemica che stiamo attraversando dovrebbe interrogarci sul tipo di agricoltura che vogliamo promuovere e sulle conseguenze per alimentazione e diritto al cibo. “L’accesso al cibo è fondamentale, l’abbiamo visto in questi mesi di pandemia durante i quali produttori e lavoratori del settore agroalimentare non si sono mai fermati. Abbiamo assistito ad una “solidarietà alimentare” alla quale, forse, non eravamo abituati. Ora i consumatori chiedono sempre più alimenti di qualità, sani, certificati. Ecco, quindi, che dobbiamo sostenere una nuova agricoltura, green, sociale, che valorizzi le biodiversità e allo stesso tempo tuteli l’ambiente. Anche la nuova PAC post2020 deve dare segnali chiari in questo senso” ha sottolineato Claudio Risso.

Sul tema dell’alimentazione sana e sostenibile Terra Viva Cisl ha di recente lanciato la campagna “Buono, Giusto, Equo”: “Prodotto buono che include anche il concetto di sano e sicuro per le caratteristiche organolettiche, il rispetto dei disciplinari di produzione e dei trattamenti fitosanitari eseguiti. Prezzo giusto, che deve prevedere una corretta remunerazione degli attori della filiera, unendo il prezzo di vendita alla qualità offerta. Retribuzione equa per tutti i lavoratori che partecipano alla produzione in tutte le fasi della filiera” conclude Risso.

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Fonte: cisl.it