Sud. Furla: “Governo e parti sociali fissino insieme le priorita’ per non sprecare occasione storica per unire il paese”

21 ottobre 2020- “Non dobbiamo sprecare questa occasione storica per unire il Paese. Bisogna fissare insisme e bene le priorità, gli obiettivi che bisogna raggiungere nel Mezzogiorno, cosi come in tutto il paese”. È quanto sottolinea oggi in un intervento sul Corriere della Sera la Segretaria Generale della Cisl Annamaria Furlan sulla destinazione delle risorse del recovery fund in particolare per il Mezzogiorno.

“Occorre scegliere, tutti insieme, Governo e parti sociali, gli strumenti operativi da utilizzare, proprio per evitare quella “polverizzazione” degli interventi. Scegliere un “modello”, come l’Italia ha saputo fare, per esempio, per la realizzazione del nuovo ponte di Genova, e sul quel modello cercare di aggregare anche le energie migliori del nostro Sud”, aggiunge la Furlan. “Occorre rendere strutturale una fiscalità di vantaggio per il Sud per un periodo di tempo più lungo, in modo da dare certezza agli investimenti, rendere l’area più attrattiva e frenare la fuga continua dei giovani.Il Mezzogiorno può diventare progressivamente una intera “zona economica speciale” dove poter sperimentare concretamente quella “conversione ecologica”, quella creatività negli investimenti, pubblici e privati, e nella capacità di innovazione tecnologica di cui ha parlato anche Papa Francesco nella sua ultima enciclica ‘Fratelli tutti’”, aggiunge la leader Cisl. “Ma per questo serve un impegno straordinario da parte dello Stato sulle infrastrutture materiali ed immateriali, a partire proprio dalle regioni del Mezzogiorno, investire sulla digitalizzazione e sulla banda larga che deve raggiungere tutti i comuni del Sud, riqualificare e modernizzare i servizi sociali e la Pubblica Amministrazione. Significa anche costruire nuove scuole moderne e sicure, mettere in sicurezza il territorio sul piano idro-geologico, completare tutte le autostrade ferme da anni, far partire finalmente i progetti per l’alta velocità, i porti, gli aeroporti, l’energia pulita. E dobbiamo utilizzare subito, senza tutti questi tentennamenti ed ideologismi, anche le risorse del Mes per rafforzare la nostra sanità pubblica oggi in grave sofferenza. Servono assunzioni di giovani medici, infermieri, personale ausiliario e tecnico. Così si realizza anche l’inclusione delle persone. Non bastano i sussidi e la necessaria assistenza per creare sviluppo ed occupazione nel Mezzogiorno”. Furlan sottolinea come nel Sud il tasso di occupazione è del 43 per cento, molto al di sotto delle aree del Nord. “Abbiamo bisogno di un piano straordinario per far crescere il lavoro dei giovani, soprattutto delle donne, perché da lì viene il nostro futuro, come ci ha indicato anche Mario Draghi, puntando sulla formazione delle nuove competenze, su un rapporto più stretto tra scuola, università ed imprese, costruendo un sistema moderno ed efficiente di politiche attive che serva a far incontrare la domanda e l’offerta di lavoro. La Cisl è convinta che occorra un grande “patto sociale”, come avvenne negli anni della “concertazione” ed in altri momenti difficili della nostra storia. I grandi soggetti collettivi possono e devono dare il proprio contributo, favorendo gli investimenti con una contrattazione nazionale, aziendale e territoriale più innovativa, dinamica, fondata sulla co-responsabilità nelle scelte e sulla partecipazione dei lavoratori. Dobbiamo ripartire dal Sud per far crescere tutto il Paese: questo è l’obiettivo del sindacato, rimettendo al centro il lavoro e la persona, un binomio inscindibile per superare la grave emergenza che stiamo vivendo”, conclude la Furlan.

Continua a leggere qui

Fonte: cisl.it