Pensioni, Il Sole 24 Ore: stop alla rivalutazione del montante contributivo. Il dietrofront della Catalfo

L’introduzione della nuova clausola antirecessione per l’assegno pensionistico, cavallo di battaglia della Ministra del Lavoro Nunzia Catalfo, dovrebbe essere rimandato di almeno un anno. Il rinvio deriva principalmente degli elevati costi non trascurabili dell’intervento, che si aggirerebbero tra i 2,5-3 miliardi nel 2023, i quali potrebbero salire negli anni successivi e, inoltre, dalle valutazioni sul meccanismo di salvaguardia già in vigore dal 2015, che resterà in funzione anche per il prossimo anno.

Secondo quanto trapela dalle ultime news riportate da Il Sole 24 Ore, si è riaperta una discussione tra i tecnici del governo. Un confronto che, a meno di ripensamenti, 

dovrebbe portare a un sostanziale congelamento della misura immaginata da Catalfo per sterilizzare in via permanente gli effetti negativi della caduta del Pil sulla rivalutazione del montante contributivo, agendo già sul testo finale della legge di bilancio, atteso in Parlamento tra fine ottobre e inizio novembre”.

Dunque, un rinvio probabilmente alla Manovra del prossimo anno, anche perchè gli esperti assicurano che chi andrà in pensione nel 2021 non subirebbe “penalizzazioni” e per tale ragione non vi sarebbe alcuna necessità di agire subito. 

Manuel Baldi

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