Piscine e palestre, nuove regole «per non chiudere». E sulla mascherina…


Palestre e piscine non sono luoghi dove si diffonde il contagio del virus. Il Ministro per lo Sviluppo Economico Vincenzo Spadafora dopo averlo detto vuole anche dimostrarlo e passa dalle parole ai fatti.

Arrivano quindi regole più stringenti, più controlli e pratiche di igiene intensificate, tra cui l’obbligo di indossare sempre la mascherina, contenute nel nuovo Protocollo emanato dal Dipartimento per lo Sport attraverso le «Linee guida per l’attività sportiva di base e l’attività motoria in genere», che aggiorna quelle dello scorso 19 maggio.

Sottolinea Spadafora che «le norme prima erano raccomandazioni, ora diventano obblighi» e che «il mondo dello sport ha fatto e continuerà a fare il massimo per garantire piena sicurezza agli appassionati e ai lavoratori, come avvenuto finora e anche di più».

Il Protocollo prevede misure come il rilevamento della temperatura, utilizzo di mascherina anche per gli spostamenti da un macchinario all’altro, bambini accompagnati sempre da familiari, oltre all’obbligo di allestire un dispenser di gel disinfettante ogni 300 metri quadri, e per le aree dove si svolge attività fisica e motoria, igienizzare gli attrezzi una volta usati, mantenere la distanza minima di 2 metri, e la norma di dover mettere a disposizione dei fruitori specifici recipienti per smaltimento materiale monouso e materiale informativo.

Ogni turno andrà sanificato, vietati gli scambi di materiale tecnico e lavorativo tra operatori. Particolare attenzione anche alle modalità di prenotazione per consentire il contingentamento degli sportivi all’interno delle strutture. Per quanto riguarda attività e corsi di gruppo, il numero massimo di persone è 5mq per partecipante, mentre per quanto riguarda le attività svolte all’interno di piscine natatorie, va garantito uno spazio minimo di 7mq per persona presente.

Fonte: Il Messaggero