Napoli, ancora proteste contro le restrizioni: tre bombe carta contro la polizia. Manifestanti respinti con una carica

Dopo le violenze di ieri in piazza dei Martiri a Napoli sono stati registrati nuovi scontri. I manifestanti dei Centri sociali, dei Cobas, dei Carc e di altre sigle di estrema sinistra hanno fatto esplodere tre bombe carta. La Polizia ha risposto con una carica, disperdendoli. Poco prima uova con vernice rossa erano state lanciate contro la sede di Confindustria Napoli. I manifestanti, un centinaio, fronteggiati da un cordone di poliziotti del reparto Mobile, hanno quindi acceso fumogeni. In piazza anche un gruppetto di “Antifa” tedeschi, con una bandiera. “Non siamo contro il lockdown, se serve – hanno detto gli organizzatori della manifestazione – ma deve essere a salario pieno per lavoratori e disoccupati”. Tra le richieste, una patrimoniale del 10% per “i ricchi”. “Quattro morti sul lavori al giorno, questa è violenza”, era scritto su uno striscione.

Intanto è attesa per domani la nuova ordinanza della Regione Campania con il lockdown, le più stringenti norme annunciate dal governatore Vincenzo De Luca. Il governatore, pesantemente contestato ieri, con il suo staff e con l’Unità di Crisi regionale sta preparando le misure ma attende anche il dpcm che sarà pubblicato stasera dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte per analizzare i provvedimenti nazionali e adattare gli ulteriori provvedimenti per la Campania. L’orientamento di un nuovo lockdown, riferiscono fonti della Regione Campania, deve però essere supportato prima di tutto da un piano socioeconomico nazionale.

Sulle violenze di ieri la ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese, ha spiegato che si sono verificati “attacchi preordinati“, atti di violenza “organizzati, inaccettabili e da condannare. Ieri sera le Forze di polizia, che ringrazio per la dedizione, la professionalità e l’equilibrio con cui stanno svolgendo funzioni molto delicate hanno dovuto fronteggiare attacchi preordinati che hanno colpito anche alcuni giornalisti impegnati nel difficile e doveroso compito di assicurare la libera informazione ai cittadini”. Il governatore intorno alle 13 aveva dichiarato: “Continueremo a seguire la nostra linea di rigore, senza cambiare di una virgola, come è nostro dovere fare”. I due 32enni arrestati ieri sono stati processati per direttissima e condannati. Per uno dei due la condanna è stata a un anno e 8 mesi; per il secondo, un anno e due mesi con pena sospesa. Entrambi hanno precedenti di polizia.

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Fonte: ilfattoquotidiano.it