Durante il discorso illustrativo del nuovo Dpcm sulle chiusure che entrerà in vigore dalla giornata di domani 26 ottobre il Premier Giuseppe Conte ha spiegato come avverrà il sostegno economico a favore delle categorie colpite dalle chiusure: ristoranti, bar, pasticcerie, gelaterie, pizzerie anche al taglio, palestre, cinema, teatri, ecc.
«Gli indennizzi sono già pronti – ha rassicurato Conte – , Gualtieri e Patuanelli ci hanno lavorato mentre noi predisponevamo questo nuovo Dpcm. Oggi sentirò i rappresentanti delle categorie danneggiate. Capisco la rabbia, la frustrazione, c’è il rischio che emergano nuove disuguaglianze. I ristori arriveranno direttamente su conto corrente tramite bonifico emesso dall’Agenzia delle entrate, secondo un meccanismo che già abbiamo sperimentato».
Si tratta – evidentemente, ma occorre attendere per avere conferma – degli interventi già visti nei mesi scorsi con il Decreto Rilancio di maggio, che ha riconosciuto questo aiuto alle imprese con ricavi e compensi non superiori ai 5 milioni di euro, con fatturato rapportato – in quel caso – al mese di aprile 2019 e che hanno subito una riduzione del 33% rispetto allo stesso mese del 2020.
Per il calcolo dell’importo del contributo a fondo perduto, invece, bisognava avere come riferimento la seguente differenza di importo e prendere una quota percentuale variabile a seconda del volume d’affari. Ossia:
L’importo minimo del contributo a fondo perduto è però di 1.000 euro per le persone fisiche, 2.000 euro per gli altri soggetti.