Sindacati e Conte distanti sullo stop ai licenziamenti

AGI – Una settimana e un decreto dopo tornano a incontrarsi, in videoconferenza, i sindacati e il governo. Sul tavolo sempre il tema dei licenziamenti che, dopo le manifestazioni degli ultimi giorni – con scontri e tensioni nelle piazze – e l’impennata dei nuovi contagi, diventa sempre più delicato.

Cinque ore di confronto

Non bastano le 5 ore di confronto per trovare una quadra, la riunione, secondo quanto viene riferito, riprenderà venerdì nel pomeriggio. Il governo si sarebbe riservato di ascoltare nelle prossime ore le associazioni imprenditoriali. La richiesta che arriva dalle organizzazioni sindacali è quella ribadita come un mantra anche nell’ultimo incontro del 22 ottobre fino a tarda notte: estendere il blocco dei licenziamenti per tutta la durata della cassa Covid per evitare una crisi sociale.

Ancora distanti

Ma le posizioni continuano a rimanere distanti. In collegamento ad ascoltare i leader sindacali Maurizio Landini, Annamaria Furlan e Pierpaolo Bombardieri ci sono oltre al premier Giuseppe Conte, i ministri dell’Economia, dello Sviluppo Economico e del Lavoro, Roberto Gualtieri, Stefano Patuanelli e Nunzia Catalfo. In un momento in cui si corre il rischio “di una emergenza sociale” bisogna mettere in campo “18 settimane di cassa integrazione e la contestuale proroga del blocco dei licenziamenti. Fino alla fine dell’inverno“. Questa l’indicazione del segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, secondo il quale adesso “serve dare un messaggio positivo”.

La posizione dei leader sindacali

E rimarca ancora il concetto sottolineando che “c’è un bisogno diffuso di protezione del lavoro: non possiamo dare un messaggio che non rassicura in una fase così difficile per il nostro paese”, incalza. Sulla stessa lunghezza d’onda Annamaria Furlan, secondo cui non trovare una intesa sul blocco dei licenziamenti sarebbe “nefasto per il destino del paese”. “Diventerebbe socialmente ingestibile – prosegue – soprattutto per quello che può accadere nelle piccole imprese. Non abbiamo ancora riformato gli ammortizzatori sociali e non abbiamo ancora quelle politiche attive che accompagnino il lavoratore da una occupazione ad un altra. Per fare tutto questo ci vuole il tempo necessario”. Per questo, ribadisce anche lei, è “importante se stasera governo e sindacati potranno dare un segnale di rassicurazione a tutti i lavoratori italiani”. Secondo il segretario generale della Uil, “se c’è cassa integrazione a disposizione, le aziende non possono licenziare; altrimenti viene ulteriormente meno la tranquillità delle lavoratrici e dei lavoratori”. 

Confindustria chiede lo sblocco dei licenziamenti

Di tutt’altro avviso il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, secondo cui “il blocco dei licenziamenti non può andare avanti all’infinito e dobbiamo pensare a sostenere le persone che perdono il lavoro”. Il blocco, ha detto Bonomi in un’intervista tv, “sbaglia l’obiettivo” perché se l’intento “è fare un patto fra Stato e imprenditori, quindi io ti do la cassa integrazione Covid e ti chiedo la salvaguardia occupazionale, siamo d’accordissimo. Ma se le imprese non fanno ricorso alla cassa integrazione Covid o fanno ricorso solo alla cassa integrazione ordinaria, che paghiamo noi, non mi puoi mettere il blocco dei licenziamenti”.

Le indicazioni dei sindacati

I sindacati non hanno mancato di sottolineare che l’incontro è avvenuto dopo l’approvazione del decreto Ristori, su cui non c’è stato confronto: “Prendiamo atto – ha detto Bombardieri – che siamo stati chiamati solo a decreto bollinato e, inoltre, che per chi ha una collaborazione inferiore ai 5 mila euro non siano stati previsti interventi”. Criticia anche Furlan, secondo cui il provvedimento presenta “alcune lacune”, in particolare “sulla mancanza della proroga della Naspi e le indennità per gli stagionali” L’incontro con Cgil, Cisl e Uil è anche l’occasione per il premier per smentire le voci di un lockdown imminente in Italia: “Dobbiamo dare il tempo alle misure restrittive appena approvate di dispiegare appieno i loro effetti. Il nostro obiettivo è ricondurre la curva sotto controllo” Conte ha poi assicurato ai sindacati che venerdì alle 9,30 si terrà un incontro specifico su Whirlpool e successivamente uno anche sul Next Generation Ue, assieme al ministro Amendola. Sui progetti per il Recovery Fund “c’è ancora tempo – spiega il premier – e avremo la possibilità di ricevere i vostri suggerimenti. Siamo ancora in fase di elaborazione e di definizione del piano, non abbiamo ancora steso il piano dei progetti”.

Continua a leggere qui

Fonte: agi.it