Il Sole 24 Ore – Blocco licenziamenti, la provocazione di Confindustria: ok, ma ad una condizione

Continua il confronto tra Governo e parti sociali sulla proroga del blocco dei licenziamenti. Se mercoledì sono stati ascoltati i sindacati Cgil, Cisl, e Uil che hanno chiesto la proroga fino a giugno 2021, ieri è stata la volta di Confindustria con il suo Presidente Carlo Bonomi (in foto), il Delegato alle Relazioni industriali Maurizio Stirpe e il Direttore dell’Area Relazioni industriali Pierangelo Albini. La Confederazione degli industriali chiede da tempo di fermare il divieto di licenziamenti per restituire alle aziende il potere di riorganizzarsi e ristrutturarsi. Posizione ribadita ieri all’incontro, al cospetto dei Ministri presenti, Gualtieri, Patuanelli, Catalfo.

Dopo l’incontro, via web, è uscito il comunicato di Confindustria che “apre” al blocco dei licenziamenti ad una ”condizione”, che suona più come una provocazione nei confronti del Governo. Lo riporta Il Sole 24 Ore di oggi in edicola:

“«abbiamo rispettato il binomio cassa integrazione e blocco dei licenziamenti solamente al fine di proteggere l’occupazione, anche se nessun grande paese ha adottato tale soluzione». Ma questo binomio aveva un senso «solo a patto che alle imprese non fossero addossati costi aggiuntivi per tale scelta». Al contrario alle imprese, oltre al versamento dei contributi previsti per la Cig ordinaria, si chiedono anche contributi aggiuntivi per la cassa Covid. «Non è accettabile» dice chiaramente il comunicato. Se andrà avanti il blocco dei licenziamenti nell’emergenza, la cassa Covid non deve avere costi in più”.

Dunque l’ago della bilancia si sposta sui costi della Cassa integrazione Covid19, che Confindustria chiede di azzerare se sarà prorogato il divieto di licenziamento che con il Decreto Ristori entrato in vigore ieri è stato prorogato fino al 31 gennaio 2021.