“Tutti a casa alle 18:00” entra nel nuovo Dpcm: quali conseguenze?

“Anziani over 70 a casa per proteggerli dal contagio da coronavirus, centri commerciali chiusi nel weekend, coprifuoco alle 18, stop agli sportelli per le scommesse in bar e tabaccherie, restrizioni alla mobilità regionale e tra regioni, chiusura delle scuole in base all’indice di contagiosità Rt locale (e didattica a distanza in tutta Italia forse anche per le medie)”. Lo scrive Il Sole 24 Ore nella versione on-line a proposito delle misure restrittive al vaglio del Governo guidato da Giuseppe Conte, da introdurre in un nuovo Dpcm da varare entro domani.

Tra queste, in particolare l’introduzione del “coprifuoco” – termine che evoca quello disposto in Italia durante la seconda guerra mondiale dal Governo Badoglio nel luglio 1943 – a partire dalle ore 18:00 sarebbe un’ipotesi che, se tradotta in un decreto, avrebbe il chiaro significato di disporre un blocco della circolazione in modo da limitare i movimenti in vista della serata.

Da chiarire i contorni di questa eventuale scelta e i risvolti in termini di danni per le attività economiche. E’ evidente che resterebbe libero di circolare chi si muove per esigenze di lavoro o stato di necessità (ragioni sanitarie, spesa alimentare, sicurezza, ecc.).

Non è detto però che il coprifuoco dalle ore 18:00 consentirà il proseguio delle attività commerciali (bar, ristoranti, gelaterie, pasticcerie, ecc.) in modalità “vendita da asporto”. Non è da escludere un’ulteriore restrizione anche di questo con la spinta verso le sole consegne a domicilio. Nonchè la chiusura di tutti gli altri negozi quali ad esempio quelli di abbigliamento.

Si tratta – come detto – di un’ipotesi al vaglio del Governo. Tuttavia va sottolineato che si tratta di una notizia che è confermata, in queste ore, da tutte le principali testate e agenzie giornalistiche.

Otello Bianchi