Fiom, Fim e Uilm chiedono garanzie occupazionali per tutti i lavoratori della Picchettini

Picchettini: azienda dell’indotto Fincantieri. I lavoratori che rischiano il posto di lavoro lavorano da sempre nel Cantiere Navale di Palermo.

“A partire dal 20 ottobre, giorno in cui Fincantieri ci ha comunicato che la Cooperativa Picchettini non avrebbe più potuto lavorare al Cantiere di Palermo a causa di una interdittiva prefettizia e che dal prossimo 1 novembre ci sarebbe stato un nuovo fornitore, abbiamo richiesto immediatamente la tutela di tutti i lavoratori e un tavolo in Prefettura”.

Ad affermarlo sono i Segretari di Fiom, Fim e Uilm, Angela Biondi, Antonio Nobile e Vincenzo Comella. “L’esito dei tre incontri in Prefettura hanno sostanzialmente prodotto un nulla di fatto in quanto Fincantieri si è limitata a demandare all’azienda subentrante la facoltà di decidere chi assumere a sua discrezione, non garantendo di fatto a tutti la continuità lavorativa”.

Nel frattempo, dopo l’ultimo incontro avvenuto il 30 ottobre, è giunto un provvedimento sospensivo dell’interdittiva in attesa del pronunciamento sul ricorso fissato per il prossimo 19 novembre. Ieri ad una parte dei lavoratori non è stato consentito l’ingresso mentre gli altri hanno visto affidate alcune lavorazioni ad una nuova azienda, la Isolfin di Roma.

“Nella stessa giornata di ieri – aggiungono i segretari -, abbiamo chiesto un incontro a Fincantieri che ha confermato la propria volontà di procedere con quanto deciso, indipendentemente dall’esito dei ricorsi e delle decisioni del TAR e la sua volontà di interrompere i rapporti con la Picchiettini a partire al prossimo 7 novembre. Sulle garanzie occupazionali richieste, la proposta di Fincantieri non è stata sufficiente a tutelare tutti i lavoratori coinvolti perché, sostanzialmente, ha demandato al nuovo fornitore la possibilità di scegliere chi assumere, senza una trattativa sindacale. E’ inammissibile – ribadiscono Biondi, Nobile e Comella – che i lavoratori si ritrovino in mezzo a queste vicende giudiziarie senza garanzie concrete per il proprio futuro”.

Fiom, Fim e Uilm hanno quindi richiesto al Prefetto di Palermo di riprendere la discussione per trovare concrete garanzie occupazionali a tutti i lavoratori, che nulla hanno a che fare con le vicende giudiziarie. “Questa mattina si è tenuto l’incontro con il Prefetto e abbiamo ribadito la condanna a ogni forma di criminalità mafiosa e che proprio per contrastare questi fenomeni non siamo disposti a perdere un solo posto di lavoro in un territorio con un tasso di disoccupazione come quello della città di Palermo.

Abbiamo chiesto al Prefetto, che si è impegnato a sentire le parti e convocare il prossimo incontro, di riconvocare il tavolo alla presenza di tutti gli attori interessati per entrare nel merito e trovare soluzioni affinché le garanzie siamo concretamente esigibili per tutti i lavoratori. Rimaniamo ora in attesa del tavolo prefettizio”, concludono Biondi, Nobile e Comella.

Palermo, 3 novembre 2020

 

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Fonte: fiom-cgil.it