Bonus lavori di adeguamento anti-Covid, Il Sole 24 Ore: doccia fredda per le imprese…

La notizia, per i titolari aziende che fanno servizio al pubblico come ad esempio i pubblici esercizi, non è proprio delle migliori. Specie se la si “somma” alla restrizioni vigenti in tutta Italia tra zone gialle, arancioni e rosse.

Secondo quanto si legge su Il Sole 24 Ore di oggi in edicola l’Agenzia delle Entrate nell’Interpello n. 545 del 12 novembre ha affermato che il Bonus fiscale agevolabile tramite credito d’imposta pari al 60% delle spese sostenute nel 2020, per un massimo di 80.000 euro, relativo ”agli interventi necessari per far rispettare le prescrizioni sanitarie e le misure di contenimento contro la diffusione del Covid-19, destinato agli esercenti attività d’impresa, arte o professione in luoghi aperti al pubblico“ non è applicabile per i locali extra e gli spazi esterni come la classica veranda.

Sulle colonne del quotidiano economico si legge infatti che per l’Agenzia:

il bonus trova applicazione per gli interventi necessari al rispetto delle prescrizioni sanitarie, stabiliti da disposizioni normative o dalle linee guida delle amministrazioni e pertanto è escluso per l’esercente che vuole fare diversi lavori, come quelli richiesti, fra cui adeguare un porticato esterno rendendolo utilizzabile anche d’inverno, realizzare un vano seminterrato da destinare a deposito, fare un percorso interno protetto per il trasporto dei materiali dal piano interrato al locale vero e proprio, creare un’ulteriore zona esterna per la stagione estiva”.

Questa posizione si colloca sulla linea definita dalla stessa Agenzia delle Entrate, con circolare 20/2020, nella quale, a proposito degli interventi agevolabili, “ha precisato che:
– deve trattarsi esclusivamente degli interventi necessari al rispetto delle prescrizioni sanitarie e delle misure finalizzate al contenimento della diffusione del Covid-19;
– devono essere prescritti da disposizioni normative o previsti dalle linee guida per le riaperture delle attività elaborate da amministrazioni centrali, enti territoriali e locali, associazioni di categoria e ordini professionali”.