Roma, 1 dicembre 2020. Legalità, formazione, welfare, sicurezza, salario: sono i pilastri della piattaforma per il rinnovo del contratto tessile, abbigliamento, moda, presentata oggi alle controparti dai sindacati di categoria Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil. Il contratto, che interessa circa 400 mila addetti, era scaduto il 31 marzo scorso. “Con il contratto dobbiamo proseguire nella lotta al dumping contrattuale – dichiara Nora Garofalo, segretaria generale Femca – un problema diffuso nel settore, lungo le filiere. Con il dumping le aziende si fanno concorrenza sleale utilizzando un differente costo del lavoro, e in questo modo a pagare sono i lavoratori. Dobbiamo invece assicurare il giusto salario, puntare sulla qualità del lavoro nelle filiere e garantire a questi lavoratori formazione, tutele, specializzazione, professionalità. Un’altra richiesta pressante è il rafforzamento del ruolo delle Rsu, che si stanno rivelando figure di fondamentale importanza soprattutto in questo momento storico. Nella piattaforma – prosegue Garofalo – sono inserite richieste per estendere e migliorare la contrattazione di secondo livello, ad esempio con la contrattazione territoriale o di filiera. Punto fermo della piattaforma è la revisione dell’inquadramento dei lavoratori, nuove professionalità e competenze fanno sì che il vecchio sistema non sia consono alle necessità delle sfide future. Sul fronte del welfare chiediamo una estensione del sistema in tema di previdenza e di sanità integrativa, mentre per la formazione la nostra richiesta è quella di un maggiore coinvolgimento dell’Osservatorio e dell’Organismo Bilaterale Nazionale, in grado di esaltare le professionalità di lavoratrici e lavoratori. Infine, ma non da ultimo, il salario: chiediamo un incremento salariale medio sui minimi tabellari di 115 euro, con riferimento al 3° livello super, e un incremento dell’elemento di garanzia retributiva di 150 euro, che passerebbe così dai 300 ai 450 euro annui. Alle controparti – spiega Garofalo – chiediamo un salto di qualità per rendere omogeneo il lavoro in tutta la filiera, dai grandi marchi ai più piccoli terzocontisti. Con questo contratto abbiamo l’occasione di traghettare il settore, portandolo fuori dalla crisi strutturale degli ultimi tempi. Possiamo davvero dare una svolta sul tema della responsabilità sociale, dell’innovazione dei processi e dei prodotti, della buona occupazione, della partecipazione dei lavoratori, con l’obiettivo comune di esaltare ancor di più la creatività, la professionalità e la sostenibilità ambientale e sociale di questo settore, elementi che lo rendono una eccellenza del made in Italy riconosciuta in tutto il mondo”.
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Fonte: cisl.it