Una giornata che importante, prosegue Furlan, “per riflettere su come e quanto i diritti delle persone con disabilità vengono rispettati nel nostro Paese. In Italia lavorano solamente meno di 4 persone su 10. Il 21% delle persone con disabilità è invece in cerca di un lavoro che fatica ad arrivare. C’è ancora troppo poca attenzione su questo tema, sui problemi di tante persone disabili o con gravi patologie che in questa emergenza da Covid-19 hanno avuto difficoltà ad essere come “lavoratori fragili” ed avere diritto a lavorare con accomodamenti ragionevoli, in Smart working, o a fruire di un congedo retribuito se giudicati inidonei.”
“Uno studio della Cisl del Lazio –puntualizza la Segretaria generale della Cisl- ha rilevato come più del 74% delle persone con disabilità che lavorano sono molto preoccupate del proprio futuro ed il 47% ha sofferto nel periodo emergenziale soprattutto per la mancanza di relazioni”.
La Cisl –ricorda Furlan- è stato il primo sindacato d’Europa che si è dotato di un responsabile nazionale per disabilità: Falvio Cocanari, scomparso l’8 febbraio del 2004”. Cocanari è stato il primo sindacalista italiano ad occuparsi, dagli inizi degli anni ’80, del problema dell’ inserimento dei disabili nel mondo del lavoro. Componente della Commissione Nazionale Handicap presso la Presidenza del Consiglio, ha rappresentato la Cisl nella Commissione interministeriale per le politiche dell’handicap presso il dipartimento affari sociali della Presidenza del Consiglio.
“Flavio –prosegue Furlan- ci ha sempre invitato a guardare alla concretezza dell’azione sindacale, ad essere agenti del cambiamento, a non accettare le ingiustizie. Ed è proprio nel premio Cisl a lui dedicato che abbiamo raccolto alcune storie di vita, di persone che grazie a chi le ha supportate nell’eleminare le ‘barriere’, sono riuscite a raggiungere i propri obiettivi”
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Fonte: cisl.it