Lotteria scontrini, ecco perché gli esercenti chiedono un altro rinvio: “Metà dei nuovi registratori di cassa non ha il software”

Quella della lotteria degli scontrini in chiave anti evasione sarà una partenza azzoppata. Perché circa metà degli 1,4 milioni di nuovi registratori di cassa telematici che dialogano con l’Agenzia delle Entrate non ha ricevuto l‘aggiornamento software messo a disposizione in piena estate, indispensabile per consentire ai clienti di ricevere i biglietti virtuali e partecipare alla riffa con premi fino a 5 milioni di euro. Un intervento che per gli esercenti comporta ulteriori costi: fino a 300 euro tra installazione del software e scanner per la lettura del codice lotteria. Spesa che molti, dato il momento di crisi, non vogliono sostenere. Comufficio, che riunisce i produttori delle “casse 2.0”, conferma i numeri e spiega a ilfattoquotidiano.it che in ogni caso di qui al 31 dicembre è impossibile adeguare tutti gli apparecchi. Così le associazioni di categoria dei commercianti chiedono al governo un ennesimo rinvio. “Altrimenti si crea un problema di distorsione della concorrenza tra chi può garantire la partecipazione e chi no”, sostiene Vincenzo De Luca, responsabile del settore fisco di Confcommercio.

Passo indietro: con l’emergenza Covid l’obbligo di trasmissione telematica dei corrispettivi alle Entrate, sulla carta già in vigore per tutti, è stato di fatto rinviato allungando la fase transitoria fino al prossimo 1 gennaio. Nel frattempo comunque gli esercenti si sono attrezzati, sfruttando il credito di imposta del 50% sui nuovi registratori telematici: stando agli ultimi dati dell’Agenzia, su 1,5 milioni di operatori Iva circa 1,4 milioni hanno comprato il registratore telematico o iniziato ad utilizzare la procedura web gratuita, pensata per chi come gli artigiani non batte scontrini ma fa solo ricevute. La pandemia però ha determinato anche lo slittamento in avanti della lotteria degli scontrini, che sarebbe dovuta partire a luglio, e degli adeguamenti tecnici già previsti. I cui dettagli sono stati peraltro modificati dall’agenzia fiscale il 30 giugno.

“Di fatto però il dettaglio del programma per l’adeguamento dei registratori ai fini della dichiarazione precompilata Iva e della lotteria è stato rilasciato a metà agosto“, spiega Fabrizio Venturini, direttore generale Comufficio. “Considerati i tempi dell’omologazione dei software, l’installazione da parte dei tecnici e la formazione degli esercenti che devono usarlo è iniziata ad ottobre”. Quando la questione non era in cima alle preoccupazioni degli esercenti rimasti chiusi per due mesi durante il primo lockdown. Risultato: “Stando alle informazioni che abbiamo, solo 600mila registratori telematici sono stati adeguati”. “Fino a ieri, quando si è iniziato a parlare della lotteria anche ai tg, i commercianti non se ne sono occupati”, è il punto di vista di Marco Franco della Vds di Rubano (Padova) che è tra i produttori di modelli approvati dalle Entrate. “Il 25 ottobre ho spedito 10mila pec invitando i clienti a sottoscrivere il contratto per l’adeguamento (quello per la lotteria è solo uno degli aggiornamenti da fare, l’altro è per la dichiarazione iva precompilata) e per lo scanner, mi hanno risposto in 500“.

Ma la procedura, che richiede l’uscita di un tecnico, quanto costa? “Dipende dal modello di registratore”, spiega Franco, “mediamente dai 150 ai 300 euro compreso lo scanner, senza il quale il codice lotteria va dettato e inserito a mano, con il rischio di errori”. Vincenzo De Luca, responsabile settore fisco di Confcommercio, conferma che il nodo è quello: “Dal ministero dell’Economia ci avevano detto che la spesa aggiuntiva sarebbe stata intorno ai 50-70 euro al massimo, invece ho in mano contratti spediti ai nostri associati in cui la richiesta per l’aggiornamento e l’acquisto dello scanner di 230 euro più Iva, quindi 280 euro“. Cifre che la stessa Comufficio definisce “senza giustificazione“: Venturini fa sapere che il prezzo “suggerito” per il solo software è di 90-100 euro e si può arrivare a 300 solo nel caso in cui sia compreso anche il canone di assistenza annuale da remoto.

Va anche considerato, aggiunge De Luca, che quella cifra “si aggiunge a quella già spesa per i nuovi registratori telematici, per cui si erano preventivati 500-600 euro (il credito di imposta arriva al massimo a 250) ma costano in realtà tra gli 800 e i 15.00“. Di qui la richiesta di un altro rinvio, che però appare fuori discussione considerato che dall’1 dicembre è possibile scaricare su lotteriadegliscontrini.gov.it il codice lotteria e in due giorni ne sono stati rilasciati 800mila. “E allora il governo si carichi i costi e paghi direttamente Comufficio”, è la conclusione di De Luca. “Altrimenti si crea un problema di distorsione della concorrenza tra chi può garantire la partecipazione e chi no”. Per i produttori però non ci sono comunque i tempi tecnici per fare le installazioni, considerato che “ora i negozi hanno riaperto e chi ci chiama chiede di andare all’alba o la sera tardi dopo la chiusura”.

“Andrà a finire che il consumatore chiederà al negoziante se è in grado di consentirgli di partecipare e in caso contrario andrà altrove”, chiude il segretario generale di Confesercenti Mauro Bussoni. “Non siamo contrari alla lotteria, ma vorremmo che tutti fossero in condizioni di partecipare”. Considerato che anche gli esercenti possono vincere premi annuali fino a 1 milione di euro. “Ora si rischia di partire con oltre metà della rete non attrezzata e non per colpa degli esercenti: è il risultato di un’emergenza che ha comportato chiusure e difficoltà”.

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Fonte: ilfattoquotidiano.it