4 dicembre 2020 – Nel tardo pomeriggio di oggi Anfao-Confindustria e i sindacati del settore Filctem-Cgil, Femca-Cisl, Uiltec-Uil, hanno siglato in modalità video conferenza l’ipotesi di accordo per il rinnovo del contratto 2019-2022 del settore occhiali ed occhialeria. Il contratto, che interessa circa 18.000 addetti in 400 imprese, era scaduto il 31 dicembre 2018. “Con il testo – dichiara il Segretario nazionale della Femca Cisl, Raffaele Salvatoni – abbiamo introdotto novità molto significative sul fronte della crescita professionale degli addetti, con un ruolo sempre più importante affidato all’Osservatorio ed all’Ente bilaterale nazionale che permetta di definire ulteriori percorsi di crescita professionale, individuali o di gruppo, e che consentano anche di favorire i futuri rinnovi contrattuali e generare una proficua discussione sulle politiche industriali. Si provvederà, inoltre, – prosegue Salvatoni – a mettere in atto percorsi formativi mirati sulle nuove competenze, in grado di rispondere alle esigenze di un settore in netta trasformazione. Nell’occhialeria, infatti, stiamo assistendo all’arrivo di moderni processi di riorganizzazione e ristrutturazione, caratterizzati dall’introduzione di nuove modalità di produzione legate allo sviluppo tecnologico e organizzativo”.
Parte salariale
L’intesa sottoscritta prevede un aumento medio complessivo (Tec) di 83 euro, di cui 70 sui minimi (Tem) con riferimento al 4° livello, distribuiti in 2 tranche: 30 euro dal 1° luglio 2021; 40 euro dal 1° gennaio 2022.
Per quanto riguarda il welfare contrattuale sono previsti ulteriori 4 euro sulla previdenza integrativa, pari ad un incremento dello 0,2% a carico delle imprese, e 4 euro sull’assistenza sanitaria integrativa.
Inoltre, sul piano economico e sul riconoscimento della professionalità nel luogo di lavoro, riguardo al capitolo contrattuale Premio di professionalità a valore aggiunto “comportamenti organizzativi”, si è concordato di dare piena attuazione agli stessi con decorrenza 1° giugno 2021, che comporterà un’indennità mensile dai 12 ai 18 euro in base al comportamento richiesto dall’azienda, e avrà un costo medio contrattuale pari a 5 euro.
Va ricordato che l’erogazione di tali importi ed il riconoscimento delle professionalità era bloccato da oltre 3 anni.
Infine, per le imprese che non hanno la contrattazione di 2° livello, l’intesa prevede l’aumento dell’elemento perequativo che passa dai 320 del precedente contratto agli attuali 330 euro annui.
Parte normativa
Tra gli elementi di novità presenti in questo rinnovo contrattuale si distinguono l’introduzione di linee guida sulla responsabilità sociale di impresa e il recepimento di tutti i protocolli confederali ed europei sulla violenza di genere.
Sul tema della Formazione, le Rsu aziendali potranno nominare all’interno dei propri membri un “delegato alla formazione”, con l’obiettivo di favorire la formazione continua e una proficua collaborazione con la direzione aziendale.
Invece, sul tema dei diritti individuali, nell’ipotesi di accordo, la norma contrattuale sul “diritto allo studio” sarà estesa anche ai lavoratori che frequentano corsi universitari. Sarà aumentato dell’1% il diritto al part-time a tempo determinato per il rientro dalla maternità e verrà aumentata la banca ore individuale che passa dalle attuali 16 a 24 ore. Verrà aumentata la percentuale di retribuzione per le ore di straordinario effettuato nella giornata del sabato dal 25% attuale al 35%.
Infine, ma non meno importante, si è concordato di dare piena operatività all’Osservatorio nazionale ed all’Ente bilaterale di settore.
La parola passa ora ai lavoratori che nelle assemblee nei luoghi di lavoro voteranno l’accordo
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Fonte: cisl.it