Centri commerciali chiusi nei giorni di festa: ecco a quanto ammonta il danno

Il nuovo Dpcm ha introdotto nuove regole per limitare le occasioni di contagio in concomitanza delle festività natalizie. Sono state confermate sino al prossimo 6 gennaio, invece, le chiusure nei weekend dei centri commerciali di qualsiasi tipo (centri commerciali, ipermercati, parchi commerciali ecc). Questa decisione ha scaturito malumori da parte degli operatori della grande distribuzione i quali ritengono che la chiusura dei centri commerciali favorirebbe il rischio assembramenti in prossimità dello shopping natalizio.

Ad evidenziare questi malumori è il quotidiano Il Sole 24 Ore in edicola oggi, che riporta le parole di Claudio Gradara Presidente di Federdistribuzione:

“Da sottolineare che il 40% del fatturato per alcune realtà viene generato nel solo mese di dicembre, e comunque mediamente il mese natalizio vale il doppio degli altri mesi. «La ricaduta è anche nell’occupazione, con migliaia di casse integrazione – aggiunge Gradara – Il nostro comparto non si è mai tirato indietro rispetto alle limitazioni dei mesi passati, ma di questa decisione non se ne capisce la ragione, i centri commerciali sono peraltro controllati con protocolli aggiuntivi, non ci sono stati casi particolari di contagio. Particolarmente sicuri sono propri quei centri commerciali più grandi, con distanziamenti e sanificazioni attente».”

Dunque, oltre le proteste da parte dei governatori di regione per il nuovo Dpcm, non mancano quelle dei commercianti della grande distribuzione e del commercio, i quali intenderebbero riaprire un dialogo con il governo al fine di ottenere un compromesso sulle aperture durante il periodo di festività.