Ad un Tavolo di coordinamento presieduto dal Prefetto, dalle amministrazioni statali del comparto scolastico e dei trasporti, da tutte le amministrazioni territoriali e le aziende di trasporto locale, è affidato il compito di far ripartire la Scuola il 7 gennaio.
Lo prevede il Dpcm 4 dicembre e lo ribadisce la circolare datata 5 dicembre del Ministero dell’Interno nella quale si prevede che “a tale sede istituzionale è affidata la definizione del più idoneo raccordo fra gli orari di inizio e termine delle attività didattiche e gli orari dei servizi di trasporto pubblico locale, urbano ed extraurbano, in funzione della disponibilità di mezzi di trasporto a tal fine utilizzabili”. Tradotto: il Tavolo di coordinamento stabilisce le regole per consentire il trasporto scolastico nel rispetto del Protocollo Covid e dell’obiettivo di consentire la presenza del 75% degli alunni in aula.
Dunque maggior potere di intervento agli organismi di Governo locale, i Prefetti.
La circolare del Viminale infatti si muove nell’ottica di favorire il raggiungimento dell’“obiettivo di ripristinare nella misura del 75% della popolazione studentesca interessata la didattica in presenza“ in un “orizzonte temporale fissato, come detto, alla data del 7 gennaio 2021”.
“Sicché – continua la circolare – la convocazione del tavolo e le conseguenti attività coordinamentali andranno sollecitamente avviate […] al fine di elaborare per tempo il documento operativo, previsto dalla norma”.
Infine il Viminale puntualizza che in assenza di un accordo in “sede di coordinamento” spetterà alla Regione provvedere con una specifica Ordinanza a regolare le due questioni (trasporto e presenza al scolastica al 75%).
Fiducioso dell’intervento dei Prefetti nella questione della riapertura scolastica è anche Agostino Miozzo, Coordinatore del CTS, che in un’intervista al quotidiano Il Mattino di oggi in edicola dice “sono convinto che la loro autorevolezza potrà dare un’accelerazione ad un sistema che si è imballato”.