Novità in Manovra 2021 per l’anticipo pensionistico. Un emendamento del PD che dovrebbe essere approvato in Commissione entro questo fine settimana per poi approdare in aula alla Camera la settimana prossima, riformula lo scivolo verso la pensione abbassando la soglia dell’organico aziendale a cui si applica.
Ne parla Il Sole 24 Ore in edicola oggi:
”Lo “scivolo” previsto dal contratto di espansione, attivato con accordo in sede governativa, potrà essere utilizzato dalle imprese con almeno 250 dipendenti: questo significa che, anche per costoro (finora il limite è 500 dipendenti), diventa possibile far uscire, con l’assenso degli interessati, personale che si trova a non più di 60 mesi (5 anni) dalla pensione di vecchiaia (avendo maturato il requisito minimo contributivo) o dalla pensione anticipata”.
Ciò significa, spiega il quotidiano economico che “il datore, a fronte della risoluzione del rapporto di impiego, si impegna a versare, per tutto il periodo dello “scivolo” finché, cioè, non arriva al trattamento di quiescenza, una indennità mensile, commisurata al trattamento pensionistico maturato dal soggetto alla data di cessazione del rapporto di lavoro, determinato dall’Inps. Qualora la prima decorrenza utile della pensione sia quella prevista per la pensione anticipata, il datore versa anche i contributi previdenziali. Lo Stato “aiuta” l’impresa a sostenere l’onere economico “mettendo sul piatto” il periodo teorico di Naspi (massimo 24 mesi – il restante periodo è a totale carico dell’impresa)”.