Dopo le conferme della Ministra del Lavoro Nunzia Catalfo che ieri ha incontrato le parti sociali sul Tavolo per i lavoro autonomo (CLICCA QUI), sembra definito il percorso che farà il provvedimento che introdurrà, già con la Legge di Bilancio, la “cassa integrazione” per i lavoratori autonomi e partite Iva. Dovrebbe essere un emendamento del Governo – ci sta lavorando il Mef – a portarlo nella discussione parlamentare e farlo approvare, insieme alla Manovra, entro il 31 dicembre.
Si chiamerà «Iscro», «Indennità straordinaria di continuità reddituale e operativa».
Il Sole 24 Ore in edicola oggi ci anticipa anche quali saranno i requisiti per accedervi e gli importi:
“nella versione rivista ieri in tarda serata dal Mef prevede un sostegno monetario per sei mensilità, che va da un minimo di 250 euro a un massimo di 800 euro al mese. Per accedervi occorre aver prodotto un reddito, nell’anno precedente la domanda, inferiore al 50% della media dei redditi da lavoro autonomo conseguiti nei tre anni prima; aver dichiarato un reddito non superiore a 8.145 euro; essere in regola con i contributi avere aperta la partita Iva da almeno 4 anni. Per finanziare l’intervento è previsto un incremento dell’aliquota aggiuntiva pari a 0,26 punti percentuali nel 2021, che sale a 0,51 punti per ciascuno degli anni 2022 e 2023. La prestazione non è cumulabile con il reddito di cittadinanza e può essere richiesta una sola volta nel triennio. La sua erogazione è accompagnata dalla partecipazione a percorsi di aggiornamento professionale”.
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