Il 23 dicembre scorso, durante la popolare trasmissione televisiva ”Porta a Porta”, in onda su Rai1, il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha rilasciato una lunga intervista al conduttore Bruno Vespa.
Molti i temi toccati nel dibattito. Dal Recovery Plan al piano vaccinale. Vespa però non ha mancato di punzecchiare il Premier sul tema dei ritardi nei pagamenti della cassa integrazione ai lavoratori da parte dell’Inps.
“Un barman di un albergo – ha spiegato il conduttore – mi dice ‘abbiamo riaperto da poco questo albergo e mentre io sto aspettando la cassa integrazione da luglio, mio figlio lavora nella mia stessa catena alberghiera a Londra, alla fine del mese gli arriva puntuale la cassa integrazione’. Ma perchè? Cosa ci serve?”, ha domandato Bruno Vespa.
“In passato abbiamo pagato in 2-3 mesi, pagamenti che arrivavano in 4-5 anni, soprattutto la cassa integrazione straordinaria“ ha innanzitutto puntualizzato Conte, il quale ha poi proseguito dicendo “abbiamo scoperto in questo contesto che il sistema è farraginoso” e che quindi occorre “fare interventi per riformare le politiche attive” e per “riqualificare i lavoratori”.
E’ evidente il riferimento del Premier agli investimenti che il Goveno sta mettendo in campo per il 2021 sul fronti diversi, come il Fondo Nuove Competenze finalizzato ad offrire ai lavoratori piani formativi di riqualificazione in alternativa alla Cig, o al rifinanziamento dell’Assegno di ricollocazione per i cassintegrati e disoccupati previsto dalla Manovra 2021. Conte ha infatti citato anche le attività che la Ministra del Lavoro sta realizzando in tal senso. Tuttavia dalle parole pronunciate dal Premier resta la sensazione di una replica poco esaustiva e che non centra affatto il problema, né offre soluzioni.
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