Il Decreto ristori “atto 5” che doveva accompagnare il Decreto ponte varato il 4 gennaio rischia di slittare per qualche giorno o anche più. Il problema principale, oltre alla crisi politica che sta attraversando il Governo, è la costruzione “tecnica” del nuovo meccanismo di indennizzi.
Lo anticipa Il Sole 24 Ore in edicola oggi:
“La novità del decreto finale sui ristori, inizialmente atteso per la metà di gennaio ma che ora deve essere riprogrammato anche alla luce della crisi politica che sta caratterizzando la vita del Governo in queste ultime settimane, è tutta nel meccanismo di determinazione degli indennizzi che saranno riconosciuti sia alle categorie produttive colpite direttamente dalle restrizioni anti-Covid, sia a quelle danneggiate indirettamente (per esempio i fornitori all’ingrosso di bar, ristoranti, pub e alberghi), e ai professionisti. Si abbandonerà l’erogazione automatica dei bonifici calcolata sulle perdite registrate ad aprile 2020 rispetto ad aprile 2019, per seguire un meccanismo perequativo che possa tener conto dei cali di fatturato e dei corrispettivi relativi a un periodo più ampio. Con la possibilità di compensare, fino anche ad azzerare, le imposte dovute e sospese fino al 30 aprile 2021”.
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