Lavoratore rifiuta il vaccino? Il Sole 24 Ore: stop alla retribuzione

Il dibattito sull’obbligo di vaccinazione continua a tenere banco, ma anche le conseguenze per i lavoratori che dovessero rifiutarsi. Nei giorni scorsi il giuslavorista Pietro Ichino sulle colonne del Corriere della Sera ha ricordato che in assenza di un obbligo specifico di legge il datore di lavoro possa comunque far affidamento sull’art. 2087 del codice civile – che fa del datore il soggetto garante della sicurezza e dell’integrità fisica dei propri collaboratori – fino a poter arrivare al licenziamento (vedi articolo in basso).

Su Il Sole 24 Ore di oggi un altro esperto, Giampiero Falasca, sottolinea come questa linea interpretativa sia debole e propone un’altra soluzione, già applicabile, senza la necessità di un intervento legislativo:

“il datore potrebbe collocare il lavoratore in aspettativa non retribuita, facendo leva sulla sua situazione di temporanea inidoneità al lavoro. Se poi questa inidoneità si dovesse protrarre a lungo, trasformandosi da temporanea a definitiva, si potrebbe valutare un possibile licenziamento. Sotto un diverso punto di vista, anche le parti sociali dovrebbero occuparsi della materia, valutando se e come integrare i Protocolli sanitari anti Covid per alcuni specifici settori e attività”.

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