Tra le poche regioni che, seguendo l’ottimismo del premier Conte e della ministra dell’Istruzione Azzolina, hanno deciso di riaprire le scuole oggi, lunedì 11 gennaio figura anche la Toscana (in totale sono 3). Non solo, il governatore Eugenio Ciani si era detto pronto ad una riapertura al 50% delle scuole superiori già da giovedì 7. Si tratta della regione più grande che vedrà il rientro in classe della metà dei suoi studenti.
Come questo sia possibile, ce lo spiega Il Corriere della Sera, in edicola oggi, che evidenza le tre soluzioni adottate dalla regione.
Trasporti
Quello dei trasporti è sempre stato il nodo più difficile da sciogliere, che ha comportato lo slittamento della riapertura delle scuole nella maggior parte del territorio italiano. Il quotidiano spiega che “La Toscana lo ha affrontato aumentando il numero degli autobus. «Da lunedì, con un finanziamento di 4 milioni, abbiamo messo a disposizione 329 autobus aggiuntivi – spiega Stefano Baccelli, assessore regionale ai Trasporti – che sono stati distribuiti in tutte le province e si aggiungono ai 233 già disposti a settembre. Ora il totale è 2.949»”.
Steward-tutor
Per evitare gli assembramenti che inevitabilmente si creeranno alle fermate, ecco che la regione introduce la figura dello steward-tutor. “Ne sono stati selezionati a centinaia tra dipendenti di cooperative, guardie giurate e volontari e oltre a convincere i ragazzi a stare distanziati e a indossare le mascherine, dovranno dare informazioni sugli orari e soprattutto gestire il flusso affinché gli autobus non viaggino affollati.”
Screening
Infine, una terza soluzione trovata riguarda lo screening. Nel caso in cui ci siano sospetti positivi, se questi si manifestano durante le lezioni “gli alunni saranno sottoposti a tampone immediatamente e se sarà evidenziata la positività inizierà in tempo reale il tracciamento. Se invece l’eventuale positività sarà registrata non a scuola, il tampone dovrà essere effettuato entro un giorno e il risultato comunicato entro sei ore dal prelievo”.