Dopo le ultime mensilità di novembre e dicembre il Reddito di emergenza ha subito, per ora, uno stop: conseguenza del rinvio dell’approvazione del Decreto Ristori 5 che dovrebbe prevederlo. Su questo ritardo, come abbiamo già avuto modo di dire pesano almeno due motivi: la necessità di realizzare l’ennesimo scostamento di Bilancio e farsi autorizzare dal Parlamento, la crisi nel Governo innescata dai ”renziani”.
Ma sul taccuino dell’Esecutivo ci sarebbe comunque l’intenzione di dare seguito alla misura di sostegno al reddito che in questa fase di emergenza pandemica ha supportato molte famiglie in evidente difficoltà dovuta anche alla crisi occupazionale. Di questo ne è certo Il Mattino in edicola oggi che dà per certo “il rifinanziamento del reddito di emergenza (che potrebbe confluire nel reddito di cittadinanza)”.
Dunque secondo il quotidiano napoletano il Governo sarebbe orientato a proseguire col finanziamento di strumenti economici per contrastare la povertà ma le opzioni in campo sono due. Prevedere una semplice proroga del Rem riconoscendo la mensilità di gennaio e anche febbraio (doppia mensilità, così come fatto col primo Decreto Ristori di ottobre) oppure far in modo che venga “assorbito” dal Reddito di cittadinanza, sostanzialmente facendo confluire i beneficiari verso il Rdc.
I prossimi giorni saranno decisivi per capire quale sarà la direzione che prenderà il Governo, ma è evidente che nella decisione sarà determinante il ruolo che giocherà il Ministro del Lavoro. A proposito di questo occorre anche attendere di conoscere se l’attuale titolare del Welfare, Nunzia Catalfo (in foto), sarà confermata al suo posto, oppure il M5S offrirà la “sua testa” a Matteo Renzi nel nuovo patto di Governo che porterà alla formazione di un “Conte ter”.
(In foto la Ministra del Lavoro Nunzia Catalfo)
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