Dopo la pronuncia del TAR del Friuli Venezia Giulia che ordinava il ritorno a scuola e la fine della didattica a distanza (per approfondire clicca qui), arriva la “risposta” della Giunta regionale rimessa ad un comunicato stampa che recita:
“Il governatore del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga (in foto, ndr) ha firmato l’ordinanza contingibile e urgente 2/2021 che sarà in vigore dal 18 al 31 gennaio su tutto il territorio regionale.
Con l’ordinanza la Regione ribadisce quanto già determinato nel precedente provvedimento emanato il 4 gennaio, prevedendo che le istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado, statali e paritarie, e le istituzioni che erogano percorsi di istruzione e formazione professionale, adottino forme flessibili nell’organizzazione dell’attività didattica, in modo che il 100 per cento delle attività siano svolte tramite il ricorso alla didattica digitale integrata (Ddi)”.
Un provvedimento, dunque, che “dichiara” di non volersi adeguare all’orientamento del giudice amministrativo regionale. Anche se – secondo quanto si legge nel comunicato – l’ordinanza in vigore da lunedì si cura di “motivare con maggior dettaglio e con ulteriore supporto di dati scientifici la necessità di posticipare l’avvio dell’attività didattica in presenza”. Forse un modo per rendere la misura maggiormente “impermeabile” alle valutazioni giudiziarie.
L’ordinanza – che raccoglie tutte le preoccupazioni di una Regione da oggi ufficialmente in fascia arancione – dichiara anche di non voler dare applicazione alle novità promosse dal Governo nazionale: si conferma infatti di proseguire con la Didattica a distanza pur in presenza della possibili del rientro in classe con una percentuale di presenza che va dal 50 al 75%, a rotazione (secondo quanto previsto dal Dpcm 14 gennaio, per approfondire clicca qui).